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Ottanta anni dalla Liberazione: una giornata di festa e di impegno civile

Culture.Globalist dedica un ampio spazio alle celebrazioni della data che segnò la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Un giornale contro chi vuole correggere o modificare la storia. Articoli, libri, testimonianze e corrispondenze si alterneranno in questo inserto speciale.

Ottanta anni dalla Liberazione: una giornata di festa e di impegno civile
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Maurizio Boldrini Modifica articolo

19 Aprile 2025 - 18.12 Globalist.it


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Il 25 aprile è una bella data. Da sempre. Da quel giorno di ottanta anni fa, quando i partigiani di ogni credenza politica e di ogni fede, insieme alle forze alleate, liberarono definitivamente l’Italia da regimi fascisti e nazisti. Una data da festeggiare e da ricordare. Un giorno di festa ma anche di impegno civile visto il momento che stiamo attraversando nel quale si procede con una ferocia senza limiti a distruggere quel che resta di Gaza e nella quale i russi del dittatore Putin continuano a bombardare i civili della Ucraina, con la compiacenza del suo amico Trump.  

Una festa da raccontare ai giovani proprio in questo nostro tempo in cui il desiderio di correggere o modificare il passato è un sentimento che attraversa, senza sosta, gli esseri umani, sia come individui sia come testimoni narratori del passato.  In questi anni si è sostenuto da gran parte dei polittici di destra, essere antifascisti o non esserlo sia la stessa cosa. Questo tentativo di cambiare la storia si può fare in tanti modi: ignorandone i significati più profondi e veri dei passaggi fondamentai della nostra storia o cambiando “ad usum “la narrazione dei protagonisti o inventando dei falsi storici. Perciò è importate ricordare e festeggiare il 25 aprile. 

Noi di Culture.Globalist lo faremo  dedicando una parte del giornale all’Ottantesimo anniversario della Liberazione. Lo faremo non solo informando sulle tante iniziative e feste che si svolgeranno in tutto il Paese ma cercando di approfondire alcuni dei temi che rendono davvero peculiare questa festa.  Così parleremo di alcuni libri  appena usciti e ricerche  recenti sui temi della reticenza e sulla Liberazione con articoli scritti  appositamente per noi dagli autori stessi (Marco Ferrari, Vannino Chiti, Claudio Caprara, Giovanni Gozzini) o con autorevoli recensioni su libri che stanno lasciando un segno ( Marcello Flores e la Storia di Mussolini di Scurati). Oltre  ricostruzioni storiche (Marcello Cecconi sul ruolo dei giornali e di Silvia Foschi sul ruolo delle donne) e interventi di politologi e commentatori. Inoltre i nostri redattori sparsi per l’italiche terre  racconteranno i tanti e diversi modi con i quali si celebra la  Festa della Liberazione. 

Adriano Prosperi ha scritto nel suo ultimo libro, Cambiare la storia, che non siamo davanti “al mutamento della storia intesa come lo scorrere del tempo umano, ma al tentativo di correggerne epoche intere e di modificarne o censurare eventi e protagonisti”. Questo tentativo va combattuto con fermezza specie dal mondo dei media e i giornali piccoli e grandi, cartacei e on line, televisori e radiofonici devono sottrarsi a questi massacri della cultura. 

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