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La Tour Eiffel, cuore di ferro di Parigi

Con i francesi che storcevano il naso fu inaugurata il 31 marzo 1889. La sua esistenza fu salvata dalle antenne radio. Hitler non riuscì a salirci per un sabotaggio degli addetti agli ascensori.

La Tour Eiffel, cuore di ferro di Parigi
Memoria
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Marcello Cecconi Modifica articolo

31 Marzo 2022 - 14.01


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La Torre Eiffel fu inaugurata a Parigi il 31 marzo 1889 e aperta ufficialmente al pubblico il 6 maggio dello stesso anno. Era il primo giorno dell’Esposizione Universale organizzata, quell’anno, a Parigi. La torre è alta 324,82 metri e tutta in metallo. È sicuramente una delle imprese ingegneristiche più importanti della storia, ma per la realizzazione ha dovuto superare infiniti ostacoli, molti provenienti dagli stessi abitanti di Parigi che non apprezzavano l’idea.

Furono un centinaio i progetti presentati alle autorità francesi che volevano ricordare l’importanza della Rivoluzione Francese a distanza di un secolo. La richiesta era quella di un’opera imponente, temporanea, che facesse da un lato pensare alla rivoluzione e dall’altro da richiamo ai visitatori dell’Expo. Alla fine la scelta si ridusse a tre progetti. Un gigantesco irrigatore, una monumentale ghigliottina e questa torre di ferro proposta dallo studio d’architettura di Gustave Eiffel.

La spuntò proprio lo studio di Eiffel e, nonostante che questo monumento metallico non fosse in armonia con la classicità della Ville Lumière, gli organizzatori dell’Esposizione Universale furono subito attratti da quest’opera curiosa e futuristica. Una costruzione che sarebbe dovuta restare in piedi per soli vent’anni, il tempo considerato necessario per recuperare l’investimento tramite i biglietti venduti ai visitatori.

Ma chi era questo Eiffel? Conosciuto per la costruzione di ponti stradali e ferroviari in ferro, a 26 anni, nel 1858, aveva realizzato il ponte Saint-Jean sulla Garonna a Bordeaux, lungo 510 metri. Vent’anni dopo, con il suo studio progettò ed eseguì come committente un altro grande lavoro, Magasin Au Bon Marché a Parigi: un edificio con copertura in vetro e ferro che faceva sentire all’aperto, sensazione singolare per quel tempo.  Eiffel intanto aveva lavorato anche in Portogallo realizzando diverse opere, prima fra tutte il ponte Dona Maria Pia sul fiume Duero che taglia Porto in due. Fu sua anche l’idea geniale dello scheletro metallico della Statua della Libertà di New York opera scolpita da Frederic Auguste Bartholdi e che la Francia regalò agli Stati Uniti in occasione del primo centenario dell’indipendenza americana dagli inglesi.

Insomma Eiffel, fino a quel momento, era famoso soprattutto per i ponti che aveva costruito e molti colleghi francesi non lo ritenevano in grado di portare a termine un lavoro imponente come quello della torre. Ma non avevano fatto bene i conti con le sue capacità e con quelle particolarità costruttive proprie dei suoi ponti che sarebbero state fondamentali anche per tenere in piedi la torre contro la forza dei venti. Il segreto, infatti, sarebbero state le maglie triangolari della struttura reticolare.

Questa e altre tecniche, così innovative per quei tempi, avrebbero permesso la costruzione di una torre con un’altezza che non si era mai vista e che avrebbe troneggiato sui 69 metri di Notre-Dame, gli 83 del Pantheon e i 104 della cupola degli Invalides, che era l’edificio più alto della città. Il 28 gennaio 1887 si analizzò il terreno sotto lo Champ de Mars per capire se potesse sostenere un peso che variava tra i 20 e i 25 kg per cm2 e in estate ebbe inizio la costruzione dei quattro enormi piloni a struttura reticolare.

Da allora fu una corsa contro il tempo per essere pronti per l’Esposizione Universale. Nessuno doveva mancare in cantiere e se un operaio al mattino non si presentava veniva licenziato e sostituito immediatamente. In caso di consegna nei tempi concordati fu promesso un extra ad ogni lavoratore. In due anni, due mesi e cinque giorni la Torre Eiffel di 312 metri di altezza era terminata (diverrà 324 con le antenne) e per molti anni fu l’edificio più alto del mondo fino a quando, nel 1930, fu superata dal Chrysler Building a New York. Molta dell’élite culturale dell’epoca era furibonda contro la torre e con una lettera a un giornale parigino l’appellarono “un’odiosa colonna di metallo imbullonata” dicendosi preoccupati perché questa “massa barbara sovrasta e umilia tutti i nostri monumenti e denigra le nostre opere architettoniche, che spariranno prima di questa stupefacente follia”.

La Torre Eiffel all’inaugurazione nel 1989

Ma perché vent’anni dopo non fu smantellata come progettato?  A salvarla contribuì, insieme al successo di visitatori nel periodo della Belle Epoque, la decisione di Eiffel di mettere in cima un’antenna e di finanziare esperimenti con il telegrafo senza fili a partire dal 1898. La torre divenne preziosa per la possibilità di ricevere e inviare messaggi e tornò utile in particolare all’esercito francese tanto che la città rinnovò la concessione nel 1909. Cosi Gustave Eiffel poté installare una galleria del vento aerodinamica ai piedi della Torre Eiffel usata per i test automobilistici da Porsche e per gli aeroplani dei Fratelli Wright. Durante la Prima Guerra Mondiale l’esercito francese usò la stazione radio della torre per captare comunicazioni di Berlino riuscendo a organizzare un contrattacco, durante la battaglia della Marna, dopo aver appreso che i tedeschi stavano frenando la loro avanzata. Nel 1917 la stazione intercettò un messaggio in codice tra Germania e Spagna sulla base del quale fu arrestata, condannata e giustiziata la leggendaria spia Mata Hari, che tradiva con la Germania.

Un’altra curiosità è quella che riguarda Hitler. Quando i tedeschi, il 14 giugno 1940, conquistarono Parigi, corsero verso la torre, per concedere l’onore di far issare la bandiera dal Führer stesso che era con loro. Dopo un servizio fotografico intorno al monumento avrebbero voluto continuarlo sulla cima con la posa della bandiera. I tecnici addetti agli ascensori della Tour Eiffel decisero in pochi minuti di sabotare gli ascensori, sostenendo che il guasto fosse riparabile solo con la sostituzione di un pezzo di difficile recupero. Hitler non se la sentì di impegnarsi nei 1665 scalini e non salì sulla torre. Piccola vittoria per i francesi che non potettero impedire che qualche giorno dopo la bandiera con la svastica fosse issata sulla cima e rimanesse lì per interi quattro anni.

Hitler alla Torre Eiffel

La Tour Eiffel, dalla sua inaugurazione, è stata visitata da oltre 250 milioni di visitatori e oltre 100 antenne trasmettono dalla torre segnali radiofonici e televisivi.

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