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Al Premio Campiello 2022, il trionfo di Bernardo Zannoni con "I miei stupidi intenti"

Al secondo posto si è classificato Antonio Pascale con “La foglia di fico”, mentre al terzo Elena Stancanelli con "Il tuffatore". Dopo due anni di pandemia, la cerimonia è tornata al Gran Teatro La Fenice di Venezia, la sua sede storica

Al Premio Campiello 2022, il trionfo di Bernardo Zannoni con "I miei stupidi intenti"
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4 Settembre 2022 - 21.20


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Il premio Campiello, giunto alla sua sessantesima edizione, ha visto il trionfo di Bernardo Zannoni con “I miei stupidi intenti” edito da Sellerio Editori. Il giovane scrittore, classe 1995, originario di Sarzana, in provincia di La Spezia, ha sbaragliato tutti gli altri finalisti, totalizzando 101 voti su 275 votanti.

“Ero talmente convinto che non avrei vinto, che non avevo nemmeno preparato il discorso”, ha commentato a caldo Zannoni. “Grazie a chi ha creduto in me, vengo dal nulla, ho girato l’angolo giusto ieri. È la mia prima opera pubblicata e ha già fatto un casino”, ha aggiunto.

Lo scrittore ha poi raccontato la genesi del suo libro, lasciandosi andare all’emozione della vittoria raggiunta. Come viene riportato su Ansa, ha dichiarato: “La coscienza è una dannazione, un vantaggio, ma bisogna salvare il salvabile prima di scomparire. Ho cominciato il libro a 21 anni. Volevo fare un romanzo su una volpe, le faine sono un po’ come le volpi, ma meno conosciute e così ho pensato: ‘perché non una faina? È più originale, meno scontata”.

Ha consegnato il premio Walter Veltroni, il presidente della Giuria dei Letterati: “Sono onorato di premiare un giovane di 27 anni in un paese che spesso non è un paese per giovani”.

Il secondo posto con 54 voti è andato ad Antonio Pascale con “La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini” (Einaudi), in cui lo scrittore ha dedicato ogni capitolo del libro ad un albero per raccontare il desiderio di vivere e amare; il terzo posto, con 45 voti, è di Elena Stancanelli con “Il tuffatore” (La nave di Teseo), in cui la scrittrice racconta la parabola di Raul Gardini che diventa il simbolo di una generazione scomparsa. Al quarto posto si è classificato Fabio Bacà con “Nova” (Adelphi) con 43 voti; al quinto Daniels Ranieri con “Stradario aggiornato di tutti i miei baci” (Ponte alle Grazie) con 31 voti.

Durante la cerimonia, sono stati assegnati gli altri premi che sono previsti dalla Fondazione Il Campiello: il vincitore del Campiello Giovani, Alberto Bartolo Varsalona, 21 anni di Palermo; il Premio Campiello Opera Prima è stato consegnato a Francesca Valente per “Altro nulla da segnalare” (Einaudi); il Premio Fondazione Il Campiello, il riconoscimento alla carriera, è stato attribuito a Corrado Stajano; infine, Antonella Sbuelz è la vincitrice della prima edizione del Campiello Junior.

La serata finale si è svolta nella sua sede storica, il Gran Teatro La Fenice di Venezia, dopo due anni di pandemia. Nel 2020, infatti, si è trasferita a piazza San Marco, mentre nel 2021 all’Arsenale. Condotta da Francesco Fialdini, la cerimonia ha visto una grande partecipazione, circa 1000 invitati, con importanti ospiti istituzionali, come Federico D’Inca, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, e Luigi Brugnaro, il sindaco di Venezia, Vittorio Zappalorto, il prefetto di Venezia.

Nel corso della serata, anche altri ospiti dal mondo della musica: Lodo Guenzi, il cantante de Lo Stato Sociale e attore vincitore del Premio Biraghi del 2021, che ha intrattenuto la platea con interventi e letture; Rodrgo D’Erasmo, il violinista e compositore, che ha suonato brani che ripercorrono i 60 anni di storia del Premio; il cantante Diodato che ha interpretato alcuni brani della musica leggera italiana, da “Lugano addio” di Ivan Graziani a “L’isola che non c’è” di Edoardo Bennato.

L’evento è stato trasmesso in diretta televisiva su Rai5 e in streaming dalla piattaforma Rai Play.

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