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L'AI ha scoperto dettagli sul sistema di faglie nei Campi Flegrei

Applicando l'intelligenza artificiale sui sismografi, il monitoraggio ha fornito chiarimenti importanti

L'AI ha scoperto dettagli sul sistema di faglie nei Campi Flegrei
Fonte: https://www.focus.it/scienza/scienze/campi-flegrei-scossa-terremoto-magnitudo-44-situazione
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6 Settembre 2025 - 16.05


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Un sistema di intelligenza artificiale ha analizzato e identificato i dati sismici dei Campi Flegrei, riconoscendo oltre 50.000 terremoti registrati tra il 2022 e la metà del 2025. 

Questo è lo studio pubblicato su “Science” e condotto da un team internazionale di scienziati, reso possibile grazie alla collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’Università degli Studi di Napoli Federico II e la Doerr School of Sustainability di Stanford.

Le tecniche di AI utilizzate, hanno consentito di scoprire dettagli fondamentali sulla fase di “unrest” in corso e sulla tipologia di sistema di faglie attive, offrendo una visione assolutamente inedita.

Applicando l’AI sui sismogrammi registrati dall’INGV nel periodo indicato, è stato possibile ottenere un catalogo sismico ad alta definizione che ha fornito dettagli cruciali sull’origine del fenomeno.

Dai risultati si evince che quasi tutti gli eventi sismici (nell’area) hanno origine tettonica con profondità inferiori ai 4 chilometri e senza evidenze di una significativa migrazione di magma.

Il sistema di faglie identificato è ad anello, che circonda l’intera zona di sollevamento della caldera, estendendosi anche nel Golfo di Napoli.

A tal proposito queste le parole del Professor Warner Marzocchi, docente dell’Università degli Studi di Napoli Federico II: “All’interno di tale struttura ad anello la sismicità osservata evidenzia per la prima volta sulla terraferma vicino a Pozzuoli delle faglie specifiche e ben definite, che potrebbero portare a stime più precise della pericolosità e del rischio sismico in questa area”.

Differente è la situazione osservata a profondità inferiori a un chilometro vicino al duomo lavico di Accademia: secondo gli esperti gli eventi sismici qui sono “ibridi”, e sarebbero il risultato dell’interazione tra roccia, fluidi e gas.

Inoltre, la ricercatrice dell’INGV Anna Tramelli ha aggiunto: “Analisi più approfondite suggeriscono che i fluidi coinvolti sarebbero di tipo idrotermale”.

Infine i ricercatori concludono con un messaggio che lancia un messaggio di speranza: “Questo sistema, una volta superata la fase di verifica, potrebbe permettere di identificare in tempo quasi reale anche i più piccoli cambiamenti nel comportamento sismico dei Campi Flegrei e, di conseguenza, permettere migliori stime del rischio sismico e vulcanico”.

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