Oltre cento musicisti contro il riconoscimento facciale ai concerti | Culture
Top

Oltre cento musicisti contro il riconoscimento facciale ai concerti

Gli artisti protestano contro uno strumento tecnologico che vuole facilitare l’ingresso ai concerti ma che al tempo stesso limita la privacy di chi vi partecipa.

Oltre cento musicisti contro il riconoscimento facciale ai concerti
Preroll

redazione Modifica articolo

4 Luglio 2023 - 15.32


ATF

La campagna di protesta contro il riconoscimento facciale durante i concerti è iniziata a seguito della conferma che il Madison Square Garden, l’impianto sportivo di Manhattan, stava usando il riconoscimento del volto per identificare gli avvocati presenti agli eventi, i quali, se associati ad una causa in corso contro la società Madison Square Garden Entertainment, venivano accomagnati all’auscita.

Questa innovazione digitale è uno strumento che, soprattutto negli Stati Uniti, si sta diffondendo non solo come sistema di controllo delle folle ma anche per passare i tornelli in modalità ‘paperless’, associando il proprio volto all’acquisto del biglietto, o anche per comprare merchandising, cibo e bevande, con un addebito diretto sul proprio conto, evitando di portare con sé soldi o carte di pagamento.

Senza dubbio è un passo enorme fatto dalla tecnologia che può rivelarsi utile ma al tempo stesso pericoloso per la privacy di chiunque.

La protesta in corso invita gli artisti a boicottare i concerti ed è nata dal gruppo di difesa dei diritti digitali Fight for the Future, il quale chiede il divieto della tecnologia di scansione del volto in tutti gli eventi dal vivo. In una dichiarazione ufficiale l’attivista di Fight for the Future Leila Nashashibi ha scritto: “Le aziende tecnologiche stanno proponendo l’uso di strumenti di dati biometrici come ‘innovativi’ e utili per aumentare l’efficienza e la sicurezza. Non solo è falso, è anche moralmente ingiusto. Per cominciare, questa tecnologia è così imprecisa che in realtà crea più danni e problemi di quanti ne risolva, attraverso l’errata identificazione e altri difetti tecnici. Ancora più spaventoso, però, è un mondo in cui il sistema funzioni perfettamente al 100%, in altre parole, uno scenario in cui la privacy è inesistente, dove siamo identificati, osservati e sorvegliati ovunque andiamo”.

Gli artisti che hanno firmato l’impegno a non utilizzare la tecnologia per i loro spettacoli sono oltre 100 e includono Tom Morello e Zack de la Rocha, con i Rage Against the Machine, Boots Riley, Wheatus, Anti-Flag , Downtown Boys e molti altri.

Native

Articoli correlati