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Giornata mondiale degli emoji: 40 anni di emozioni scritte

Le faccine che invadono tutti i social compiono 40 anni tra ruoli inclusivi e motivazioni sociali che ne hanno modificato la forma.

Giornata mondiale degli emoji: 40 anni di emozioni scritte
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17 Luglio 2022 - 15.42


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Oggi non possiamo più fare a meno di scrivere e inviare messaggi sui nostri social senza ricorrere agli emoji. Infatti, queste “faccine”, nell’ultimo periodo, aiutano anche ad abbattere le barriere linguistiche e a trasmettere messaggi sociali, oltre a quello di rendere chiare le emozioni che vogliamo esternare.

Il 17 luglio del 2014 Jeremy Burge, il fondatore di Emojipedia (sito che archivia tutte le emoji), ha istituito il World emoji day, una giornata dedicata all’uso di queste faccine.

Gli emoji disegnati e fatti a immagini sono nati in Giappone negli anni Novanta, ma la prima e vera versione di queste faccine risalgono al 1982 per opera di Scott Fahlman, professore di informatica statunitense della Carnegie Mellon University che, mentre comunicava con i colleghi, usò i due punti, la parentesi tonda e il trattino del computer per esprimere felicità o tristezza.

Con l’avvento dei social e il passare del tempo, gli emoji hanno ottenuto maggior rilevanza arrivando alla loro massima diffusione nel 2011. Inoltre, hanno assunto un ruolo per quanto riguarda il concetto di inclusività e per lanciare messaggi sociali, ricordiamo per esempio l’introduzione degli emoji con il diverso colore della pelle oppure l’emoji con la mascherina arrivati con la pandemia.

In Italia, secondo un’analisi di Meta (Instagram e Facebook), gli emoji più usati e amati sono quelli relativi allo sport e al cibo.

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