Ancora una volta l’Egitto regala l’ennesimo tesoro sepolto. Nell’area meridionale del Paese, a ovest della città di Assuan, a pochi passi dal Mausoleo dell’Aga Khan, è stata rinvenuta una tomba scavata nella roccia.
Il ritrovamento è frutto di un intenso lavoro svolto in sinergia tra archeologi egiziani e italiani. I nostri connazionali sono stati guidati dalla dottoressa Patrizia Piacentini, docente di Egittologia all’Università Statale di Milano.
Parliamo di un ipogeo di epoca greco-romana utilizzato come «tomba comune», dal momento che accoglie più di una famiglia. Nello specifico, sono circa una ventina le mummie ritrovate all’interno della sepoltura, molte delle quali in buono stato di conservazione. Si tratta di persone di varie età: anziani, donne, bambini e anche un neonato.
Come ha spiegato il direttore generale delle antichità di Assuan e Nubia, Abdel-Moneim Said Mahmoud, la tomba è composta da due parti: un edificio rettangolare in blocchi di arenaria coperto da una volta di mattoni di fango e un cortile della medesima forma che presenta ben quattro camere funerarie.