Federico Buffa porta in scena l' incontro tra Fabrizio de André e Gigi Riva | Culture
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Federico Buffa porta in scena l' incontro tra Fabrizio de André e Gigi Riva

Il volto noto di Sky racconterà i due giganti, uno dello sport e l'altro della musica, apparentemente antitetici

Federico Buffa porta in scena l' incontro tra Fabrizio de André e Gigi Riva
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29 Novembre 2021 - 18.22


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Da un lato De Andrè, il poeta e cantore degli emarginati, dei ribelli e delle prostitute. Dall’altra Rombo di Tuono (come lo soprannominò Gianni Brera) meglio conosciuto come Gigi Riva, leggendario n.11 del Cagliari e degli Azzurri con una vittoria all’Europeo del ’68 e un secondo posto ai mondiali del ’70. Andranno per la prima volta insieme a Teatro. “Gli amici fragili” è il titolo del nuovo spettacolo di Federico Buffa, volto Sky che per primo ha reso il calcio un’epopea portandola fino ai teatri. Si partirà con il debutto al teatro Massimo di Cagliari dall’1 al 5 dicembre, ma in anteprima il 30 novembre al Verdi di Sassari. Poi, partirà in tournee fino ad aprile toccando molte città. Assieme a lui ci sarà la direzione di Marco Caronna che già accompagnò il giornalista sul palco come musicista, e Alessandro Nidi.

Amici fragili narra l’incontro tra le due anime solitarie, in un 14 settembre del 1969 a margine di un Genoa-Cagliari (sardi che poi vinceranno il loro storico scudetto). È Riva che va a trovare Faber, un apparente incontro tra due universi differenti. Invece, si trasformerà in un incontro tra due emarginati che però rimarranno sempre legati al loro mondo. Tanti i punti in comune, a partire dall’amore per la Sardegna. L’atleta ci arriverà da giovane a soli 19 anni per un movimento di mercato. Arriva con reticenza, ma alla fine sceglierà di rimanere per tutta la sua carriera rifiutando anche proposte molto importanti. “Da ragazzo le soddisfazioni non le ho avute, ne’ io, ne’ la mia famiglia – si ascolta dalla sua voce in una registrazione dell’epoca nello spettacolo – Vedevo come stavano e non stavano bene. Adesso che invece le soddisfazioni le potevo dare io, non c’è più nessuno”.

Il cantautore invece arriverà in Sardegna già cresciuto con Dori Ghezzi, il sogno di diventare allevatore e con una figlia in arrivo. “Fabrizio ha potuto mordere Genova fino ai 34 anni – racconta in scena Buffa – Poi anche lui ha pensato che l’isola fosse la dimensione più idonea per la sua anima inquieta. L’acqua ipnotizza entrambi e a un certo punto sembra quasi che per un gioco dalle regole non scritte, stai scrivendo la storia di entrambi”. A unire i due sono anche il popolo sardo, i colori rosso e blu sia del Cagliari che del Genoa e il pubblico che segue le canzoni e il calcio. C’è un brano in particolare, Preghiera in gennaio, scritta da De André al ritorno dal funerale di Luigi Tenco. È una canzone che colpì profondamente Riva, e che la ascolta ossessivamente fino a voler parlarne con l’autore. E la notte diventa alba. Entra in scena un maître à penser di Fabrizio, Georges Brassens, ispiratore anche di una certa propensione all’anarchia del più forte attaccante della storia del nostro calcio. Vanno avanti le frasi, e quando queste diventano troppo o Fabrizio regala a Gigi la sua chitarra, Gigi regala a Fabrizio la sua maglia numero 11. I due si salutano, non si vedranno mai più.

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