Nel 2005 a Roma nel quartiere Esquilino (in Piazza Vittorio) prese avvio la costruzione di una nuova sede della Fondazione ENPAM, Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri. Durante i lavori sono stati numerosissimi i ritrovamenti archeologici, primi fra tutti i resti appartenenti agli Horti Lamiani, una lussuosa residenza che trae il nome dal suo primo storico proprietario, l’aristocratico Lucio Elio Lamia in età augustea, che nel 33 d.C. la lasciò in eredità al demanio imperiale. Il luogo fu molto amato in seguito soprattutto da Caligola, che ne curò ogni dettaglio rendendola una Domus Aurea ante litteram.
Grazie all’opera di ben trentacinque archeologi, che hanno coadiuvato gli scavi di trentamila metri cubi di terreno per otto anni, è stato possibile riportare alla luce oltre un milione di reperti provenienti dalle ville suburbane appartenenti all’alta aristocrazia romana. Molto interessante anche la scoperta di resti di animali feroci, con molta probabilità utilizzati nell’antica Roma per replicare i Giochi che si tenevano al Colosseo.
Ecco spiegata la genesi della creazione di un vero e proprio spazio espositivo all’interno della sede ENPAM, il Museo Ninfeo, realizzato in sinergia con la Soprintendenza Speciale di Roma. Sarà inaugurato al pubblico con due open day nelle giornate del 30 e 31 ottobre, per poi aprire definitivamente tutti i sabati e le domeniche a partire dal 6 novembre. Da segnalare che il Museo è dedicato ai 363 medici morti durante la pandemia nell’esercizio delle loro funzioni.
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