Il 14 agosto Giorgio Strehler, scomparso nella notte di Natale del 1997 a Lugano, avrebbe compiuto 100 anni. Le Monde lo definì “il più grande regista del Novecento”, fu l’inventore con Paolo Grassi del Piccolo di Milano, il primo teatro stabile d’Italia.
Per l’occasione, il 10 luglio avrà luogo “Strehler 100. Parole e musica per Giorgio Strehler”, spettacolo-evento del 64/o Festival dei due mondi di Spoleto, presso il Teatro romano, dove parteciperanno alcune attrici che hanno lavorato con lui come Giulia Lazzarini, Pamela Villoresi e Margherita Di Rauso, dirette da Lluis Pasqual, tra lettere autografe, testi teatrali, appunti di prove e brani di Mozart, Fiorenzo Carpi, Kurt Weill e Schubert, il tutto accompagnato dal Quartetto del Teatro Regio Torino.
Grande ritorno in Italia per assistere all’evento Andrea Jonasson, attrice, moglie e tante volte musa di Giorgio Strehler, che ha commentato: Arrivare a cento anni? A Giorgio non sarebbe piaciuto. Era un uomo bellissimo, forte. Ma aveva paura di invecchiare”. Secondo quanto anticipato dalla Jonasson all’ANSA, leggerà una lettera che Giorgio scrisse a Mozart e un’altra a lei.
Riflette: “Come lo spieghi un genio? Lui stesso quando qualcuno chiedeva ‘come nasce una sua regia?’ rispondeva ‘venite a vedermi’. Ecco vederlo all’opera mentre creava con gli attori, sentirlo parlare, questo mi manca infinitamente”.
Strehler fu anche un importante talent scout: lanciò Ornella Vanoni, Milva, trasformò Valentina Cortese da diva di Hollywood a signora del teatro, scoprì Monica Guerritore. Portò l’Arlecchino di Goldoni in Cina e firmò una delle regie più famose del “Il giardino dei ciliegi” di Cechov.