Per la sua 64esima edizione, dal 25 giugno all’11 luglio torna il Festival di Spoleto, meglio conosciuto come “Festival dei Due Mondi”, con un totale di 500 artisti provenienti da tredici paesi diversi e ben 60 spettacoli. La parola d’ordine dunque è ripartire, e di gran carica.
Dall’inizio della pandemia la cultura, in ogni suo aspetto e forma è rimasta ferma, ma adesso, con l’arrivo della calda stagione, si respira l’aria di riapertura e desiderio di nuovi inizi.
Il ministro della cultura Dario Franceschini, infatti, esordisce sostenendo: “Ringrazio Giorgio Ferrara per il lavoro fatto negli anni scorsi e faccio un grande in bocca al lupo a Monique Veaute per quello che andrà a fare. Dobbiamo essere orgogliosi del livello di eccellenza di Spoleto, perché la qualità non è mai scesa e si è sempre mantenuta un’immagine straordinaria dell’Italia nel mondo. Auspico che il Festival si possa svolgere il più possibile in condizioni vicine alla normalità. Per quanto riguarda la data delle riaperture, stiamo lavorando da giorni con i rappresentanti delle categorie ed esercenti e la prossima settimana incontreremo il Cts a cui sottoporremo proposte concrete. L’arte e la cultura devono tornare a riempire le strade e le vie delle città: l’online deve rimanere un’integrazione, gli spettacoli si devono tenere dal vivo”.
Monique Veaute, giornalista, responsabile degli eventi internazionali a France Musique e da quest’anno anche direttrice artistica del festival, afferma decisa di volere puntare molto sulla musica. Sentiremo e vedremo, non a caso, due grandi istituzioni internazionali: la Budapest Festival Orchestra e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Rispettivamente con il direttore principale e fondatore Iván Fischer e Pascal Rophé per l’esecuzione di Oedipus rex di Igor Stravinskij, omaggio al compositore nel cinquantesimo anniversario della scomparsa, accostato ai tre Nocturnes di Claude Debussy.
Ma non solo, saranno presentati anche concerti da camera l’8, il 10 e l’11 luglio per le intere mattinate, successivamente i Quartetti per archi e pianoforte di Gustav Mahler e Robert Schumann con i membri del Quartetto Werther e il trio composto da Antonio Pappano, Luigi Piovano e Alessandro Carbonare per un concerto dedicato alla musica di Johannes Brahms.
Per la domenica dell’11 luglio, come chiusura in Piazza Duomo, c’è in programma un progetto che guarda alla relazione tra Due Mondi, Oriente e Occidente, con Friedemann Eichhorn ed il suo violino per l’esibizione di 1001 Nights in the Harem del compositore turco Fazil Say.
Tra le collaborazioni vedremo quella l’Umbria Jazz e quella con Colapesce e Dimartino, produttori di ”Musica Leggerissima”, divenuta da subito disco di platino e tormentone in tutta Italia.
Anche la danza farà da protagonista per tutto il Festival, troviamo infatti nomi come Mourad Merzouki, Jonas Lopez, Patrik Lander e Flora Détraz.
Per quanto riguarda le mostre d’arte invece saranno disponibili quella di Pina Bausch e, a Palazzo Collicola, ‘’Disegni’’ di Giuseppe Penone.
Per il settimo centenario della scomparsa del Sommo Poeta Dante Alighieri, inoltre, il Festival ospiterà il regista Piero Maccarinelli, il quale porterà in scena la parola dantesca, scandagliando il testo de ‘La Divina Commedia’ l’8 ed il 10 luglio a San Simone, con Fausto Cabra, Massimo De Francovich, Luca Lazzareschi e Manuela Mandracchia.
Per la parte teatrale lo psicanalista Massimo Recalcati debutta come autore con “Amen” e Andrea Jonasson ripercorre, tra lettere, appunti, testi, con Monica Guerritore e Margherita di Rauso, la vita di colui che è stato suo marito, Giorgio Strehler, a cento anni dalla nascita del regista.
A partire da lunedì 10 maggio i biglietti e gli abbonamenti per tutti gli spettacoli in programma saranno in vendita sul sito ufficiale del Festival.