Quest’anno in piazza Borea d’Olmo, famosa per essere la piazza da cui inizia il tappeto rosso che conduce gli ospiti del festival fino alle porte dell’Ariston, non ci sarà il consueto tappeto rosso ma tre tende bianche per eseguire i tamponi.
Tende che occupano anche lo spazio davanti al Casinò, chiuso da mesi ormai.
A dare ancor più un senso di desolazione è il corso Matteotti vuoto. Negli anni passati alla vigilia del festival il corso si riempiva di persone, con colori e musica, quest’anno invece le vetrine dei negozi che ospitano i collegamenti radio degli artisti saranno oscurate da panni neri. Eventuali riprese radiofoniche o televisive itineranti, in aree pubbliche, sono autorizzate nel rispetto delle misure di sicurezza e devono essere immediatamente interrotte nel momento in cui si formino assembramenti.
Inoltre, vigili urbani sorveglieranno il viale di Sanremo insieme ai blindati della polizia.
Vige il divieto di stazionamento e di transito al pedone, dalle 8:00 alle 14:00, nella zona antistante il teatro, mentre dalle 14:00 a fine Festival sarà consentito l’accesso unicamente a chi deve recarsi in un negozio di quell’area. Per quanto riguarda la zona retrostante l’Ariston il divieto di stazionamento va dalle 8:00 fino alla fine della manifestazione.
Divieto di assembramento vicino alle strutture dove saranno ospitati cantanti e ospiti. Restano sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale e spazi chiusi e anche all’aperto, vietate attività musicali o di intrattenimento.
Nel 2020, poco prima che la pandemia avesse inizio, gli undicimila posti letto di hotel, residence e case in affitto erano stati prenotati: quest’anno invece, secondo la Federalberghi, saranno solo un migliaio di posti ad essere occupati.
Bar e ristornati rimarranno chiusi, esclusi i ristoranti vicini all’Ariston che fanno servizio mensa per il personale del festival, ma rimarranno comunque chiusi al pubblico.
Chiunque entrerà all’Ariston sarà sottoposto a un protocollo sanitario molto rigido. E se prima gli artisti e gli ospiti potevano portare dodici persone con loro tra collaboratori, amici e parenti, quest’anno il numero scende a due. Un taglio netto è dato anche al numero di giornalisti che possono assistere al festival: da 1.500 si scende a 100.
«Il mio compito è evitare che si formino folle ingovernabili. Sarebbe imperdonabile. Il Festival non deve diventare un boomerang», afferma il sindaco, «anche perché senza non si può stare».
Il Casinò, chiuso ormai da 5 mesi, e il Festival di Sanremo rappresentano i principali introiti del Comune. «Se non fossero arrivati neanche questi soldi» continua il sindaco con sincerità «andavamo in default e tanti saluti a tutti».
Ma c’è una nota di speranza nelle parole di Biancheri: «Con attenzione e buon senso, toccando ferro potrebbe andare tutto bene. E così sarà un buon segnale all’Italia. Speriamo che siano in tanti a seguirci da casa».