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“I 24 criminali del primo processo sono solo una minima parte dei carnefici, tuttavia attraverso di esso venne documentata la verità storica dell’Olocausto e degli orrori nazisti”, spiega Rebecca Boehling, direttrice della sezione documentale del museo.
Così a distanza di quasi un secolo dai fatti, l’Holocaust Memorial Museum di Washington ha caricato in rete materiali video e audio integrali di quello che fu il processo, con ben 775 ore di interrogatorio.
Era il 15 settembre 1935, erano appena state promulgate le leggi razziali e la Ballata di Marie Sanders recitava “A Norimberga han fatto una legge e delle donne han pianto, perché andavano a letto con l’uomo sbagliato”, sottolineando come il destino degli amori venisse improvvisamente segnato dall’obbiettivo di preservare la pura razza ariana.
Così a distanza di quasi un secolo dai fatti, l’Holocaust Memorial Museum di Washington ha caricato in rete materiali video e audio integrali di quello che fu il processo, con ben 775 ore di interrogatorio.
Era il 15 settembre 1935, erano appena state promulgate le leggi razziali e la Ballata di Marie Sanders recitava “A Norimberga han fatto una legge e delle donne han pianto, perché andavano a letto con l’uomo sbagliato”, sottolineando come il destino degli amori venisse improvvisamente segnato dall’obbiettivo di preservare la pura razza ariana.
Ma in quella stessa città, nel 1945, si svolsero i primi processi contro i gerarchi nazisti e contro i membri delle SS, della polizia, di avvocati, imprenditori e medici.
Nel 1949 e nel 1953 vennero pubblicate le trascrizioni dei processi di Norimberga in inglese, sostegno che il governo americano volle dare alla ricerca storica e per preservare la memoria.
“Non possiamo dimenticare che così come ora noi giudichiamo gli imputati, verremo giudicati dalla Storia”, dichiarò il procuratore capo Robert H. Jackson all’apertura del primo processo, sottolineando come non si stesse cercando vendetta, bensì un giusto processo, “una delle più significative concessioni che il potere abbia mai riconosciuto alla ragione”.
Nel 1949 e nel 1953 vennero pubblicate le trascrizioni dei processi di Norimberga in inglese, sostegno che il governo americano volle dare alla ricerca storica e per preservare la memoria.
“Non possiamo dimenticare che così come ora noi giudichiamo gli imputati, verremo giudicati dalla Storia”, dichiarò il procuratore capo Robert H. Jackson all’apertura del primo processo, sottolineando come non si stesse cercando vendetta, bensì un giusto processo, “una delle più significative concessioni che il potere abbia mai riconosciuto alla ragione”.
