La piccola e poetica frazione del comune di Bagnoregio, sospesa all’interno della valle dei Calanchi, in provincia di Viterbo è candidata per l’Italia a entrare nella prestigiosa lista dei tesori naturali e culturali del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Così, mercoledì 20 gennaio, ha deliberato il consiglio esecutivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco.
Il progetto, spiegano dal ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo, è stato promosso dalla Regione Lazio e dal Comune di Civita di Bagnoregio. Hanno collaborato il Mibact, attraverso il coordinamento della soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale. “La candidatura di Civita di Bagnoregio” – interviene il ministro della cultura, Dario Franceschini – “è il giusto riconoscimento della sinergia tra i diversi attori del territorio, tra pubblico e privato, per il conseguimento del primo, importante passo verso l’iscrizione di questo sito straordinario nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Ora è importante che il lavoro condiviso fin qui prosegua fino al raggiungimento del risultato, che premia un paesaggio culturale di enorme valore e bellezza”. La candidatura sarà sottoposta, attraverso la rappresentanza italiana presso l’Unesco, alla valutazione degli organismi consultivi del Comitato del Patrimonio mondiale. Per l’esito dovremo attendere i lavori del Comitato nel 2022.