S’intitola “Chiara Lubich – L’amore vince tutto” il film che il 3 gennaio aprirà la nuova stagione di fiction su Rai uno ed è un omaggio alla fondatrice del Movimento dei Focolari, in occasione del centenario dalla sua nascita (Trento 22 gennaio 1920 – Rocca di Papa, 14 marzo 2008). Il progetto è stato diretto da Giacomo Campiotti, basandosi sulla sceneggiatura scritta da il regista stesso insieme a Francesco Arlanch, Luisa Cotta Ramosino e Lea Tafuri; è prodotto da Rai Fiction ed Eliseo Multimedia, con la collaborazione di Trentino Film Commission e il sostegno della Fondazione Museo storico del Trentino.
Il cast, capitanato dalla giovane Cristiana Capotondi nei panni della stessa Lubich, comprende altri volti noti del mondo dello spettacolo come Aurora Ruffino, Miriam Cappa, Greta Ferro, Sofia Panizzi, Eugenio Franceschini e Roberto Citran.
La Capotondi racconta di aver studiato a lungo il personaggio: “Ho letto libri, visto documentari. Ho frequentato per una giornata una famiglia di focolarini. Poi mi sono detta che la Chiara che avrei interpretato è una ragazza di 23 anni, che inizia un percorso e che non sa ancora dove la porterà. Al tempo non voleva costruire nulla. Si è solo rimboccata le maniche”.
Chiara Lubich, figlia di mamma Luigia Marinconz, fervente cattolica e papà Luigi, socialista e convinto antifascista, aveva solo 23 anni quando decise di “sposare Dio” con voto perpetuo di castità. Nel 1943 sceglie di restare a Trento ad aiutare i bisognosi. Pur sotto le bombe della seconda guerra mondiale, decide di fondare il Movimento dei Focolari, che viene approvato solo nel 1964 da Papa Paolo VI con il nome ufficiale di Opera di Maria (dopo aver superato due anni di interrogazioni al Sant’Uffizio). Oggi diffuso in oltre 180 paesi con più di 2 milioni di aderenti, sorse per portare un messaggio di unità, con l’obiettivo di cooperare alla costruzione di un mondo più unito nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità.
Da principio maestra elementare, nel corso della sua vita Chiara ha rivestito ruoli molto importanti: ha contribuito al riavvicinamento della Chiesa Cattolica e Ortodossa, è stata la prima donna bianca non musulmana a parlare alla moschea di Harlem a New York, e fu persino chiamata, da cattolica, a confrontarsi con monaci buddisti in Giappone e Thailandia.
Il produttore Luca Barbareschi: “Spero che la Lubich porti un messaggio di speranza in un momento così difficile. Che sia una ‘vaccinazione’ per lo spirito di milioni di italiani. (Spero) sia una spinta a un’aspirazionalità che porti i giovani a costruire con nuova dignità e politica responsabile questo Paese. Prego la politica di investire tanto nella Rai, perché continui a raccontare storie ‘nostre'”. Il tv movie è stato costruito con la consulenza degli stessi focolarini.
La Capotondi aggiunge: “Chiara Lubich era una donna di grande dolcezza e determinazione. Aveva una visione, anche politica, di unione e fratellanza, che servirebbe ancora oggi. Sono partita dal dolore enorme di una giovane donna per la sua città. E mi sono commossa. La pandemia ci ha reso tutti molti più simili.” Poi aggiunge: “Personalmente ho una visione laica del mondo, vivo una spiritualità personale. Ma credo che la religione debba muoversi per il benessere degli esseri umani”.