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Hollyvood ospita Broadway chiuso per Covid

Le piattaforme hollyvoodiane dello streaming adattano le opere in cartellone nelle sale dei teatri di New York che non riapriranno fino al 31 maggio 2021

Hollyvood ospita Broadway chiuso per Covid
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6 Novembre 2020 - 21.11


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di M. Cec.

In downtown la vita è ripresa, New York non è in lockdown. I ristoranti hanno riaperto anche le sale interne con puntuale rispetto del distanziamento ma Broadway, icona della vitalità e propulsore dell’economia cittadina, è chiusa da marzo.

Dopo che le date di riaccensione delle luci si sono spostate prima da giugno a settembre e poi da settembre a gennaio, adesso è stato annunciato che le sale non riapriranno prima del 31 maggio del 2021. Eppure, come scrive Mario Platero su Repubblica: “Sul fronte “spettacolo” non abbiamo ancora visto in America reazioni dissociate dalle richieste delle autorità come quelle italiane. Anzi, Charlotte St Martin, Presidente della Broadway League, l’associazione dei produttori e degli operatori dei teatri ha confermato in accordo coi vari sindacati che si lavora in totale sintonia con lo Stato e il governatore Cuomo per la sicurezza collettiva“.
E allora Broadway si trasferisce a Hollywood. Colossi dello streaming si contendono le maggiori opere che erano in cartellone: American Utopia di David Byrne che all’inizio di questo autunno sarebbe tornata a Broadway è approdato su Hbo da Spike Lee a dirigerla mentre The Boys in the Band con Jim Parsons, Zachary Quinto e Matt Bomer arriva su Netflix e la concorrente Amazon Prime si prende What the Constitution Means to Me che debuttò a Broadway tre anni fa. Anche la Disney sta partecipando alla contesa e già si è assicurato, e programmato per il 4 luglio prossimo, Hamilton, il musical rap di Manuel Lin Miranda sui Padri Fondatori.
Ryan Murphy, per Netflix, riadatta The Prom con Meryl Streep, Nicole Kidman, James Corden e Kerry Washington, tratto da una best play Tony Award e con un cast pluristellato ed effetti speciali impossibili a teatro. E poi Ma Rainey’s Black Bottom, Wild Mountain Thyme, West Side Story, In the Heights, Diana: The Musical, Dear Evan Hansen, 13 e Wicked.  
Le dinamiche di relazione fra Broadway e Hollywood sono sempre state strettissime ma adesso si interrompe quel flusso degli anni Settanta quando il teatro non teneva il passo della cultura e musica popolare, ed erano i film a diventare anche spettacoli teatrali. Ora si torna alle origini, ai primi decenni del cinema americano, quando gli studi di Hollyvood pagavano in anticipo per accaparrarsi i diritti degli show di Broadway per tradurli in film.
E questa inversione di tendenza non è legata alla pandemia che, semmai, è solo una nuova opportunità per Hollyvood, ma alla voracità di contenuti da parte delle piattaforme dei servizi in streaming unita alla sempre più consolidata popolarità di Broadway che, in questi ultimi anni, ha registrato record di presenze e di incassi. Quell’antico senso di superiorità dell’industria del cinema rispetto al teatro è scomparso.
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