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Morto Emilio Pasquini, dantista che ammirava il Dante di Benigni

Lo studioso aveva 85 anni. Si era occupato anche di Petrarca e Montale e apprezzava molto le interpretazioni dell'attore toscano

Morto Emilio Pasquini, dantista che ammirava il Dante di Benigni
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4 Novembre 2020 - 16.51


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Alla vigilia dell’anno dantesco se n’è andato ieri 3 novembre a 85 anni Emilio Pasquini, tra i principali studiosi viventi del poeta fiorentino e della Divina Commedia e appassionato docente. Ha insegnato letteratura italiana all’università di Bologna dal 1967, autore di oltre 200 pubblicazioni presiedeva l’Accademia delle scienze dell’Istituto di Bologna, era membro dell’Accademia dei Lincei ed è stato visiting professor in università di Perth, Los Angeles Ucla, Yale, Montréal, Oxford, Dakar, Erevan, Gent.
“Alle porte del futuro si giunge solo attraverso il recupero del passato, o almeno di quel passato che (come Omero, Dante e Shakespeare) non corre il rischio di dissolversi nella frana dell’oblio”, disse inaugurando il ciclo di “Letture Classensi” da lui curato nel 2011 a Ravenna e il sindaco della città, Michele de Pascale, lo ha ricordato riprendendo quelle parole. E quando Roberto Benigni affrontò il poema dantesco, affermò che l’attore “con il suo coraggio” ha fatto rivivere l’Alighieri.

Tanto che il Sussidiario.net riporta un suo testo dove diceva: “Ricordo poi una sua straordinaria esibizione (di Benigni ndr), al Palazzo dello Sport di Bologna, quando un amico comune mi introdusse nel suo camerino, alla fine dello spettacolo, e io, ancora emozionato per quella esperienza, gli dissi che il suo vero dono era quello di rendere il testo di Dante come lo avrebbe eseguito un contemporaneo, senza sovrapposizioni o deformazioni culturali: insomma, respirandone l’aura originaria con la naturalezza degli esegeti trecenteschi, in ciò favorito dalla sua pronuncia moderatamente toscana”. Per poi apprezzare “quel suo coraggio di commentare quasi sintagma per sintagma, traducendo Dante con parole nuove, a volte, per maggior chiarezza, smontando il verso, in un costante intramezzare la chiosa alla lettura dell’originale, proprio come usavano fare i commentatori antichi”.

“La scomparsa di Emilio Pasquini, membro del Comitato nazionale per le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri nel 2021, priva il nostro Paese di un filologo e italianista di grande valore che ha dedicato la propria esistenza allo studio, alla ricerca e all’insegnamento”, ha commentato il ministro di beni culturali e turismo, Dario Franceschini.

Pasquini era nato a Padova il 26 ottobre 1935. Oltre che di Dante si è occupato del Petrarca, di poesia italiana del ‘300, di Giosuè Carducci, di Eugenio Montale.

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