Due libri editi da Castelvecchi affrontano la strage alla stazione di Bologna, il 2 agosto 1980. Da una parte Cinzia Venturoli con “Storia di una bomba. Bologna 2 agosto 1980: la strage, i processi, la memoria” (pp. 175, euro 17,50, prefazione di Carlo Lucarelli) racconta cosa successe in Italia a partire dalle 10,25 di quel maledetto sabato attraverso “testimonianze dirette, interviste, articoli, atti e sentenze” e “scava a fondo nella memoria individuale e collettiva”, scrive l’editore nel comunicato stampa. L’autrice insegna al dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università bolognese, si è occupata della Seconda Guerra Mondiale, della Resistenza, del dopoguerra e degli anni Settanta.
Un altro volume affronta le piste giudiziarie e le verità che stanno emergendo
sui finanziatori e mandanti (clicca qui per la notizia su Licio Gelli). Sempre Castelvecchi manda in libreria, dal 30 luglio, il libro “L’oro di Gelli” (pp. 156, euro 17,50, già disponibile in Ebook euro 9,99) a firma del giornalista Roberto Scardova. Il volume, dice la casa editrice, contiene “tutte le informazioni e i documenti al centro delle nuove indagini sui mandanti della strage di Bologna” e mette insieme molti fili della storia italiana più oscura che comprende la struttura segreta Gladio, i terroristi neri Nar, “il covo in via Gradoli, in un appartamento riconducibile al Sisde, lo stesso usato dalle Br per gestire il sequestro Moro”.
Il libro comprende un intervento di Claudio Nunziata, ex magistrato che da sostituto procuratore ha indagato sulla strage dell’Italicus, su quella di Bologna e su quella del treno 904. È consulente dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980.
Scardova, già all’Unità e inviato speciale del Tg3 Rai, ricompone l’intera catena dei fatti “e delle nuove acquisizioni da parte della Procura generale e delle Parti civili”. Il filo conduttore: “Le nuove indagini della Procura illuminano collegamenti finora solo sospettati tra organizzazioni diverse, interne ed esterne allo Stato – riferisce la nota stampa dell’editore -. Nelle testimonianze, nei documenti e nelle confessioni ritornano spesso gli stessi nomi, a dimostrazione di come il terrorismo di matrice neo-fascista manteneva rapporti saldi con uomini appartenenti ad apparati statali deviati. Come il servizio segreto civile, Sisde, che, seppure informato in anticipo dei piani stragisti, nascose le informazioni in suo possesso, mentre i Nar venivano ospitati a Roma in un edificio riconducibile al medesimo Sisde, in via Gradoli 96, lo stesso appartamento usato delle Brigate Rosse durante il sequestro Moro”.
Scardova e Nunziata presentano il libro il 30 luglio alle 21 insieme al saggio di Cinzia Venturoli alla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna in una rassegna organizzata da librerie.coop e con l’Associazione tra i familiari delle vittime della strage. Modera l’incontro Paolo Bolognesi.