Fernanda Pivano era genovese, dove era nata nel 1917. È la traduttrice, critica letteraria e potremmo definirla attivista culturale che ha fatto conoscere molti scrittori nordamericani all’Italia, da Edgar Lee Masters a Walt Whitman, da Ernest Hemingway alla Beat Generation di Allen Ginsberg, Jack Kerouac e Lawrence Ferlinghetti. All’intellettuale morta a Milano nel 2009, grande amica di un genovese come Fabrizio De André, le associazioni Toponomastica femminile (sia nazionale che locale), Orizzonti e Senonoraquando avevano proposto di intitolare una via del centro storico città a Fernanda Pivano. Era uno dei vicoli storici.
Ma la commissione toponomastica del Comune, nella settimana prima di Natale, ha respinto la proposta “ritenendo che il sito proposto non sia idoneo all’intitolazione”. Il solerte ufficio ha raccomandato che, se le associazioni voglio fare un’altra proposta, di tener conto “dell’importanza di mantenere omogeneità e integrità al Centro Storico”. Quindi il nome di Fernanda Pivano violerebbe quell’integrità?
A rendere pubblica la bocciatura di una via intitolata a Fernanda Pivano, cittadina onoraria di Genova dal 1997 è stata Italia Viva. Che ha tra l’altro osservato nel suo comunicato: “Colpisce molto negativamente il rifiuto della commissione toponomastica del Comune di Genova di intitolarle una piazza. È un fatto grave che espone peraltro il Comune ad una brutta figura di enorme rilievo. Ci sono ragioni formali? Le si superino. Ci sono altre ragioni? Si esplicitino e si trovi la soluzione. Una genovese così importante, per Genova, per l’Italia e per il mondo, deve avere il giusto riconoscimento e ricordo. E, oltre che giusto, deve essere degno. Non va bene quella piazzetta? Si trovi un altro posto bello, importante e significativo. Non si lasci decidere alla burocrazia. La ferita va sanata e al più presto”.
La scrittrice è sepolta nel cimitero monumentale di Staglieno a Genova. Le associazioni quando hanno richiesto di intitolare la via a Fernanda Pivano, in una lettera del 18 agosto scorso, scrivevano tra l’altro: “L’area di circolazione designata rientri nel vostro Municipio, poiché già accoglie due delle figure a lei particolarmente care: Don Andrea Gallo e Fabrizio De André”. Non bastasse, la zona indicata è uno “spazio privo di nome e di numeri civici sito alla fine di via Ravecca, tra piazza Sarzano e vico Tre Re Magi. Considerato lo spessore della scrittrice, l’intitolazione potrebbe inoltre condurre a una riqualificazione culturale della piazzetta, grazie ad eventi espositivi, letterari e musicali”.
Alla bocciatura le associazioni non si arrendono: “Noi riproveremo: adesso abbiamo individuato un altro spazio senza nome a poca distanza, alle spalle dei Giardini Luzzati. Manderemo una nuova richiesta corredata di immagini”, ha detto alla cronaca genovese di Repubblica Maria Pia Ercolini, che guida l’associazione Toponomastica Femminile nata perché – riferisce l’edizione ligure del quotidiano – solo l’8-9% di strade, piazze, scuole e giardini in Italia sono intitolati a donne.