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Italia Nostra: «Il turismo vada allo sviluppo economico, non alla cultura»

La presidente dell’associazione Mariarita Signorini contesta il ritorno della materia al ministero dei beni culturali

Italia Nostra: «Il turismo vada allo sviluppo economico, non alla cultura»
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6 Settembre 2019 - 20.03


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Per bocca della presidente Mariarita Signorini Italia Nostra contesta il ritorno del turismo al Ministero per i beni e attività culturali con il neoministro Dario Franceschini: il primo governo Conte aveva sottratto la materia al responsabile della cultura Alberto Bonisoli e lo aveva trasferito alle politiche agricole. Per l’associazione il turismo dovrebbe piuttosto andare allo Sviluppo economico.

«L’abbinamento di beni culturali e turismo è frutto dell’idea che i monumenti siano una sorta di giacimento da sfruttare: un’idea aberrante che accomuna la cultura al petrolio – attacca l’associazione – Italia Nostra si augura che il Governo non voglia di nuovo accorpare il Turismo al Mibac, anche per i costi che il cambio di denominazione comporterebbe. Forse il ministero più indicato sarebbe quello per lo Sviluppo Economico, perché riconoscerebbe finalmente al settore turistico, che genera il 5% del Pil e oltre il 6% degli occupati del Paese, il valore di “industria” vera e propria».

L’associazione loda l’ex Bonisoli per aver bloccato «svariati progetti di “valorizzazione” poco opportuni come l’ampliamento di Palazzo dei Diamanti, gli eccessi dell’illuminazione a Led nei centri storici, il McDonald a Caracalla o la ruota panoramica a Pompei», per aver fatto mettere «personalmente vincoli su paesaggi e beni che altrimenti rischiavano di essere distrutti».

Prendendo a modello le “Grandi Navi” in laguna a Venezia, Mariarita Signorini scrive che «quando un’intera nazione si piega all’industria turistica di massa e accetta di deturpare e mercificare il proprio patrimonio senza riuscire a elaborare un’alternativa politica che trattenga sul territorio almeno una parte degli enormi utili delle multinazionali e non trasformi le città d’arte in tristi Luna Park di friggitorie e paccottiglia, il futuro non lascia presagire nulla di buono». Infine si augura che «grazie alla delega al Turismo, il ministro Dario Franceschini promuova finalmente una riflessione tra tutti gli operatori culturali italiani su come affrontare il turismo di massa in Italia, anche in vista del significativo incremento dei flussi previsto all’Organizzazione Mondiale del Turismo».

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