L’antifascismo come primo segnale da ministro della cultura. Il neo incaricato Dario Franceschini ha compiuto lo stesso gesto di quando fu nominato ministro dei beni culturali per la prima volta, nel 2014: è andato al Museo Storico della Liberazione di via Tasso a Roma.
“Credo che in questo momento in cui, troppe volte si tenta e si è tentato di trasformare le paure delle persone in odio, sia importante, proprio come ministro della cultura, cominciare da qua, perché non si perda la memoria: la memoria dell’antifascismo, del rispetto delle religioni, di chi ha il colore della pelle o una cultura diversa”, ha dichiarato Franceschini alle agenzie. Chiarendo di aver scelto anche stavolta di iniziare dal museo di via Tasso, “carico di valori, di simboli, di memoria dove furono torturate persone innocenti, antifascisti, persone colpevoli solo di avere una religione diversa”.