Per “un sondaggio di Ipsos, realizzato nel febbraio 2018, il 58% dei cittadini è contrario al condono edilizio e solo il 34% a favore. È ora che questa maggioranza silenziosa faccia sentire la propria voce e ottenga il rispetto dell’Art. 9 della Costituzione, contro gli interessi illegittimi che vogliono speculare sul nostro territorio”. Lo rammenta in una nota Italia Nostra per annunciare l’avvio di una campagna nazionale sui “paesaggi sensibili” (nel senso di belli e fragili), a partire da oggi sabato 20 ottobre, e con la dizione “Paesaggi pianificati e partecipati” come sotto titolo.
Troppe Regioni in ritardo netto
Cosa significa? Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, in vigore dal 2004 e poi aggiornato, obbliga le Regioni a redigere piani paesaggistici d’intesa con il ministero per i beni e le attività culturali per preservare i territori dove viviamo da scempi e speculazioni private a beneficio di pochi per il danno di tutti.
Obbliga? Obbligherebbe. Finora solo poche Regioni lo hanno approvato: Puglia, Toscana, Piemonte. Guarda caso tutte con amministrazioni a guida di centro sinistra. La Sardegna ha un piano di protezione per le coste, voluto quando la Regione era guidata da Soru Pd). In ogni caso questi piani sono frutto di aspre battaglie perché toccano interessi edilizi potenti. Sono molto osteggiati. Sono complessi. Umbria e Friuli Venezia Giulia sono a buon punto. Ma il percorso non è concluso.
Maria Rita Signorini: “Vediamo un paesaggio solo quando è compromesso”
La campagna si dispiega attraverso le sezioni di Italia Nostra sparsi per il territorio per i quali vi rimandiamo al link sotto. La neopresidente e appena eletta presidente dell’associazione, restauratrice da anni in prima fila in molte difese del territorio
Mariarita Signorini, nel comunicato invita a partecipare alle iniziative organizzate dai volontari dell’associazione e afferma: “Speriamo di sensibilizzare i cittadini sull’importanza della tutela del paesaggio: un bene che è tutto intorno a noi e di cui non ci accorgiamo finché non viene irrimediabilmente compromesso da qualche scriteriata opera o intervento umano”. Perché, scrive l’associazione, “gli italiani sono bravissimi a pianificare la loro vita nel lungo e medio termine, ma quando si tratta di pianificare la vita della collettività, tutto sembra impazzire, il buon senso si perde nei mille meandri degli interessi particolari e il risultato è una diffusa e onnipresente illegalità. Le vittime dei terremoti e delle alluvioni e il degrado delle città sono il conto pesantissimo che noi tutti paghiamo per la nostra incapacità di pianificare la vita collettiva del paese”.
Al riguardo Italia Nostra propone tra l’altro che “la coopianificazione paesaggistica Stato-Regione” vada a compimento, chiede “un grande progetto nazionale di messa in sicurezza dei territori, la vera grande opera con conseguenti posti di lavori”, che si semplifichino le procedure per abbattere gli abusi.
In tutta franchezza, che l’attuale governo così generoso verso condoni di vario tipo ascolti queste proposte pare improbabile. Almeno è legittimo sperare che ascolti il ministro dei beni culturali Alberto Bonisoli, 5 Stelle, che si è dimostrato in più occasioni lontano dalle esagitazioni di certi suoi colleghi nell’esecutivo ed è persona ragionevole. Ma dovrà abbattere molti muri politici nel governo, se vorrà agire. D’altro canto la Lega oggi insieme ai pentastellati è lo stesso partito che non ha certo intrapreso ardite battaglie contro cementificatori e abusi edilizi quando è stato alleato fedele, per anni, di Berlusconi al governo del Paese.
Il link agli eventi della campagna