«Nella società i grandi cambiamenti non li fanno gli architetti, ma l’architettura ne è specchio fedele, quando riesce a trasformarli in simboli visibili, in macchine perfette ed umane che fanno avanzare la civiltà dei comportamenti in una direzione equa e condivisibile». Lo dice Renzo Piano che giovedì 6 apre il quinto Festival della Comunicazione di Camogli in Liguria (6-9 settembre) con una lectio magistralis dal titolo “Visioni”, che è peraltro il tema della rassegna. L’architetto e senatore a vita parlerà della sua idea del nuovo ambiente urbano, del rapporto fra architettura e società e, inevitabilmente, della sua Genova e del crollo del Ponte Morandi.
Ai riguardo l’architetto ha proposto e donato alla città un suo progetto per ricostruire un nuovo ponte, gesto apprezzato in città ma diversi colleghi hanno trovato discutibile non la donazione in sé ma che la eventuale scelta di affidare un progetto di tale portata senza concorso.
Piano è nato a Genova nel 1937 e parlerà della storia della città, del suo essere tra mare e montagna, del rapporto con l’acqua.
Gli scrittori da Giordano a De Carlo e Ilaria Tuti
Al festival partecipano vari scrittori. Giovedì sul tema “Che fine hanno fatto le utopie?” si incontrano lo scrittore Paolo Giordano, che ha appena pubblicato il romanzo “Divorare il cielo”, e il critico Roberto Cotroneo. Altri appuntamenti vedono in calendario Andrea De Carlo sugli scrittori costretti a presentare i loro libri in tour forsennati di incontri venerdì 7, mentre venerdì interviene la scrittrice Ilaria Tuti. Domenica parlano la psicoterapeuta e scrittrice Sofia Bignamini e Rosangela Bonsignorio su adolescenti e preadolescenti, e in un altro incontro lo scrittore Andrea Vitali.
In tutto gli ospiti sono un centinaio. Dirigono il festival Rosangela Bonsignorio e Danco Singer, lo organizzano il Comune di Camogli e da Frame.