Nella sua prima testimonianza al Congresso, Jim Bridenstine ha puntato sulla carta della rassicurazione. Dopo una laboriosa conferma dell’incarico da parte del Senato statunitense, l’ex pilota militare designato da Donald Trump a amministratore della NASA, in carica da aprile, ha dato garanzie sull’ambizioso programma esplorativo statunitense. Comparso il 23 maggio di fronte alla sottocommissione per il commercio, giustizia e scienza della Appropriations Committee del Senato, Bridenstine ha rassicurato i senatori con l’impegno alla prosecuzione di missioni precedentemente sulla soglia della cancellazione.
“Andremo sulla Luna, andremo su Marte, ma non distoglieremo lo sguardo dalle altre numerose, fondamentali missioni della NASA, a partire dalle scienze della Terra, l’astrofisica, le scienze planetarie” ha affermato. Bridenstine ha rassicurato la retromarcia per le missioni CLARREO (Climate Absolute Radiance and Refractivity Observatory), strumento di esplorazione per la Stazione Spaziale Internazionale, e la sonda PACE (Plankton, Aerosol, Cloud, ocean Ecosystem), per le quali era stata preventivata la cancellazione dal budget 2019. “Stiamo riconsiderando il destino di questi due importanti progetti, come di altri, che rivestono una priorità per la National Academy of Sciences”, ha spiegato. L’amministratore della NASA ha poi ribadito l’intenzione di lanciare a gennaio Orbiting Carbon Observatory 3 per la ISS, finora sull’orlo del colpo di spugna. Il salvataggio dello strumento di osservazione della Terra per il monitoraggio dei livelli di anidride carbonica testimonierebbe, per Bridenstine, il rinnovato impegno della NASA per la ricerca sui cambiamenti climatici.
Rassicurazioni anche sul futuro del telescopio spaziale James Webb. Anche se i ritardi dovessero portare a uno sforamento del tetto di spesa di otto miliardi di dollari “abbiamo già speso così tanti soldi, abbiamo fatto tanta strada e siamo così così vicini alla meta che è giusto farlo”, ha affermato Bridenstine. Una chance di prosecuzione è stata spuntata anche dal Wide-Field Infrared Survey Telescope (WFIRST) anche se l’esempio dei grandi progetti in perdita è valso una riflessione sulla opportunità, per i prossimi decenni, di puntare su tanti piccoli progetti anziché su grandi imprese assorbi-budget. L’unica area in cui non sono sopite le criticità è quella dell’ufficio della formazione, un doppione, secondo il capo della NASA, delle funzioni del Department of Education e quindi prossimo alla chiusura. Una chiusura che non impedirà alla NASA di porre in essere azioni per continuare a formare e ispirare le nuove generazioni.