Il Fai – Fondo Ambiente Italiano è diventato da tempo una “macchina” da scoperte d’arte pazzesca, e in senso positivo, non nel senso cui dava all’aggettivo il ragioner Fantozzi nella sua definizione (un tantino esagerata) della “Corazzata Potemkin”. Oltre a salvaguardare luoghi monumentali, palazzi e giardini che altrimenti rischiavano di finire in malora o inaccessibili a tutti i comuni cittadini anche questa primavera la Fondazione organizza per la 26esima volta le “Giornate Fai di primavera”, in calendario quest’anno sabato 24 e domenica 25 marzo. Dove apre oltre mille luoghi lungo tutta la penisola altrimenti chiusi.
“Palazzi della politica solitamente inaccessibili, aree archeologiche, borghi che custodiscono antiche tradizioni, colonie marine abbandonate, luoghi dello sport e della produzione, chiese e monumenti che svelano spazi sorprendenti”, sintetizza l’ufficio stampa che segnala, tra i tanti luoghi “Palazzo Marina a Roma, un capolavoro del Quattrocento scoperto a Scarlino (Grosseto), l’Isola Bisentina a Capodimonte (Vt), i “palazzi del cinema” a Lecce, a Venezia, per gli iscritti Fai, un nuovo bene della Fondazione, Casa Bortoli” sul Canal Grande. Oltre 50mila i volontari che aprono questi scrigni, “tanti frammenti di una stessa identità”.
Questi appuntamenti richiamano qualche centinaio di migliaio di persone. E sono un mezzo per raccogliere fondi e iscritti: “con un contributo facoltativo all’ingresso delle visite o, dal 13 marzo al 1° aprile, invia un sms o chiama il 45592 per la campagna di raccolta fondi Insieme cambiamo l’Italia”. All’iniziativa collabora anche quest’anno la Rai con una maratona su Rainews24, i TgR e Radio 2 dal 19 al 25 marzo per sostenere il Fai e far conoscere il patrimonio artistico della penisola, tanto lodato e più spesso ignorato.
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