Quali sono le più importanti scoperte dell’archeologia? Il faraone Tutankhamon? La città di Troia, cantata da Omero? Un libro di Andrea Augenti racconta la storia delle principali scoperte archeologiche che hanno segnato il cammino dell’umanità e delle conoscenze attuali. Il volume si intitola “A come archeologia. 10 grandi scoperte per ricostruire la storia” (Carocci editore, 2018, 180 p., 14 euro) e il docente di archeologia medioevale all’università di Bologna, lo presenta martedì 13 marzo, alle 18.00 nella Sala Conferenze del Museo Egizio di Torino con il direttore della raccolta Christian Greco (info: tel. 0115617776 – info@museoegizio.it).
Dalla Preistoria al Medioevo, passando per l’Europa, l’Asia e l’Africa, è “un viaggio attraverso le dieci più importanti scoperte compiute fino a oggi” che non conosce confini geografici o temporali dalla preistoria. Il saggio racconta di Lucy, lo scheletro scoperto in Etiopia nel 1974. E poi scorrono la tomba di da Tutankhamon, l’esercito di terracotta in Cina, la tomba del re Childerico, la mummia del Similaun, i dei resti di Troia nell’attuale Turchia, Ebla, antica città del Bronzo del III millennio a.C. vicino alla città di Tell Mardikh (una sessantina di chilometri da Aleppo, nella devastata Siria settentrionale), la cui ubicazione fu scoperta dagli scavi iniziati nel 1964 dall’archeologo Paolo Matthiae.
Augenti ha condotto numerose campagne di scavo e ha pubblicato “Città e porti dall’antichità al Medioevo” e “Archeologia dell’Italia Medievale”.