Dopo la pesante sconfitta elettorale e le dimissioni di Matteo Renzi, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, boccia le primarie e dice che è necessaria una riflessione condivisa sulla situazione politica generale e sul contributo che l’esperienza milanese può dare in questo momento”.
E già perché a Milano, in controtendenza con il resto del Paese, il Pd è risultato il primo partito. “Come ho detto nei giorni scorsi – ha ricordato Sala – possiamo essere soddisfatti per il risultato elettorale a Milano e, al contempo, dobbiamo essere consapevoli che il miglior contributo che possiamo dare alla sinistra e al Paese è proseguire ancora meglio nel governo della nostra città”.
Assolutamente da escludere, invece, in questo momento la possibilità di fare le primarie del Pd per la scelta del prossimo segretario. E pazienza che Nicola Zingaretti abbia già annunciato la sua candidatura. Ne è convinto Sala che, oltre a ribadire la sua decisione di non candidarsi alla segreteria dem, ha aggiunto che “in questo momento le primarie sono un atto da ego riferiti. Non dobbiamo approfittare della pazienza degli elettori di sinistra. Che adesso si pongono domande più importanti. Gli elettori del Pd vogliono sapere qual è il programma, cosa si fa oggi, con chi ci si allea, se si sta fuori. Ma quali primarie e primarie, un’altra lotta tra i galli? Farle sarebbe la decisione più sbagliata”.
“Secondo me – ha concluso Sala – il 19 per cento oggi è il valore giusto del Pd, così dicono i numeri, le chiacchiere stanno a zero. E poteva anche essere peggio. Se non è successo è perché il Pd resta l’ossatura della burocrazia politica diffusa nel paese, circoli, associazionismo”.
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