L’università di Austin, Texas, che già detiene archivi di autori massimi del XX secolo, ha comprato per 2,7 milioni di dollari l’archivio di Arthur Miller. Battendo l’università di Yale sul filo di lana.
Gli archivi sono quanto mai copiosi. E oltre ai testi letterari, i drammi a partire da “Morte di un commesso viaggiatore”, lettere dell’uomo che fu marito di Marilyn Monroe, il materiale comprende quanto raccolse su di lui la commissione sulle attività antiamericane e l’Fbi. In era di maccartismo, nel 1956 la Commissione gli chiese se era iscritto al Partito comunista. Il drammaturgo rispose negativamente, ma non fece nomi su amici o colleghi eventualmente iscritti.
Il materiale comprende oltre 160 scatole: stavano nell’Harry Ransom Center dell’ateneo texano, che ora ne è proprietario, senza avere un catalogo. La catalogazione e schedatura è indispensabile affinché questi testi possano essere consultati e studiati. “Altri documenti — tra cui circa 8.000 pagine di diari personali — sono rimasti nascosti nel suo ranch nel Connecticut, inaccessibili se non agli amici intimi di Miller”, scrive Repubblica in un articolo sull’acquisizione. Al Ransom Center Miller donò manoscritti di drammi giovanili e taccuini agli inizi degli anni ’60. Il drammaturgo per tutta la vita ha appuntato bozze, schemi di dialoghi, varienti, idee, riflessioni e spunti diaristici dagli anni ’40 in poi documentando il suo stesso lavoro.
Il Ransom Center possiede uno dei più grandi archivi letterari e di drammaturghi al mondo: David Mamet, Elmer Rice, Sam Shepard, Tennessee Williams, Samuel Beckett, John Osborne, George Bernard Shaw, Tom Stoppard, James Joyce, Gabriel Garcia Marquez.