“Molti mi considereranno un avventuriero e questo sono, solo che di tipo diverso: uno che rischia la pelle per dimostrare le proprie verità. …”. Adotta questo estratto di una lettera di Ernesto Che Guevara ai genitori del 1965, il comunicato sulla mostra Che Guevara alla Fabbrica del Vapore di Milano dal 6 dicembre 2017 al 1° aprile 2018 (anno in cui ricorrono i novant’anni dalla nascita). Foto e documenti vogliono descrivere la vicenda umana e storica dell rivoluzionario argentino che lottò in America Latina, da Cuba alla Bolivia dove fu ucciso nel villaggio de La Higuera il 9 ottobre del 1967 dopo essere stato catturato insieme ai compagni di guerriglia e dopo un lungo interrogatorio. La foto del suo corpo disteso su un tavolo all’ospedale di Vallegrande, che richiama il dipinto del Cristo morto del Mantegna custodito alla Pinacoteca di Brera, certifica la morte del guerrigliero e lo consegna alla dimensione del mito.
Cinquant’anni dopo morte, la mostra “Che Guevara” vuole raccontare l’uomo, il politico, il combattente, l’idealista sia attraverso gli avvenimenti storici sia nella dimensione più privata, negli affetti, negli ideali, attingendo al materiale di archivio del Centro Studi Che Guevara a L’Avana e sfruttando le attuali tecnologie.
Informa la nota stampa che su oltre 2000 documenti (lettere, diari, foto ufficiali e private, la biblioteca personale, gli scritti autografi dei discorsi e delle opere letterarie, video d’epoca) “per due anni vagliati e tradotti, più della metà” è stato riprodotto per raccontare in mostra la vicenda “di un uomo chiave del ‘900 – borghese, medico, marito e padre – che di fronte agli eventi, alla situazione geopolitica, alla visione delle ingiustizie sociali non è rimasto indifferente, si è interrogato e, al di là delle risposte date, ha scelto di agire in prima persona”.
Ideata e realizzata da Simmetrico Cultura, la mostra è prodotta da Alma, RTV Comercial de l’Avana e dal Centro Studi Che Guevara, coprodotta dal Comune di Milano e Fabbrica del Vapore con il patrocinio e la collaborazione scientifica, per il contesto storico e geopolitico, dell’Università degli Studi di Milano e dell’Università Iulm. Catalogo Skira.La mostra, con la direzione artistica di Daniele Zambelli, la curatela di Daniele Zambelli, Flavio Andreini, Camilo Guevara e Maria del Carmen Ariet Garcia e una “colonna sonora” originale composta da Andrea Guerra – vincitore del premio Soundtrack Stars 2017 alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia – si sviluppa filologicamente su tre livelli, con soluzioni multimediali.