Il 90% dei 75 frammenti dei celebri Rotoli del Mar Morto messi in vendita privatamente a partire dal 2002 potrebbe essere falso, secondo un esperto. E le vittime delle sospette falsificazioni sarebbero ricchi evangelici statunitensi che li hanno comprati. Lo scrivono sul Guardian Peter Beaumont da Jerusalem e Oliver Laughland da New York. Ricordano che le vendite private di quei singoli frammenti scoperti casualmente negli anni ’40 del ‘900 hanno raggiunto cifre pari al milione di dollari.
I Rotoli del Mar Morto sono per lo più scritti in ebraico, risalgono agli ultimi secoli prima di Cristo e al primo secolo dopo Cristo e includono parti di una Bibbia ebraica più antica di un migliaio di anni rispetto a quelle conosciute in precedenza. E, come ricordano Beaumont e Laughland, hanno cambiato radicalmente le nostre conoscenze del giudaismo da cui è scaturita la prima fase del cristianesimo.
La possibilità che quasi tutti i Rotoli venduti dopo il 2002 non siano autentici la prospetta Kipp Davis, del Dead Sea Scrolls Institute alla Trinity Western University, al quale gli acquirenti avevano chiesto una consulenza. Anche Arstein Justnes, un altro esperto dei Rotoli, dall’università di Agder a Kristiansand, in Norvegia, ritiene che nella scrittura dei rotoli venduti dopo quell’anno ci sia una mano “esitante o che copia”. E ha notato “un’altra anomalia: dal 2002 la proporzione di frammenti apparsi sul mercato e provenienti dai libri della Bibbia è balzato dal 25% all’86%”. E questo potrebbe indicare che qualcuno sta producendo i pezzi che gli evangelisti cercano e quindi truffandoli.
Anche un collezionista norvegese potrebbe aver comprato dei falsi. Davis, Justnes e studiosi da Berlino hanno esaminato frammenti in suo possesso, hanno pubblicato l’esito sulla rivista Dead Sea Discoveries a ottobre e rilevato che un frammento aveva sulla superficie cristalli del moderno sale da tavola.