“Se Matteo Renzi, il primo ministro italiano, perdesse il suo referendum costituzionale del 4 dicembre, mi aspetterei una sequenza di eventi che solleverebbe domande sulla partecipazione italiana all’eurozona”. A scriverlo è l’associated editor Wolfgang Münchau sul Financial Times, descrivendo uno scenario apocalittico in caso di vittoria del no. Apocalisse che contagerà tutta l’Europa, portando alla fine definitiva dell’euro.
In caso di vittoria del No, i populismi trionferanno in tutto il Vecchio Continente, guidati dalla vittoria di Donald Trump e dalla Brexit, e la moneta unica sarà solo un ricordo, con l’Italia in prima fila tra le nazioni che abbandoneranno l’eurozona. La vittoria del no, “possibilità estremamente disturbante”, secondo Münchau, innescherebbe una serie di conseguenza con l’ “eventualità più remota, che potrebbero portare al collasso dell’euro tout court”.
Per Münchau il “5 dicembre l’Europa potrebbe svegliarsi con l’immediata minaccia della disintegrazione”. Gli eventi all’origine della catastrofe europea, per l’associated editor sono da ricercare nei problemi strutturali dell’economia italiana: “Da quando l’Italia nel 1999 è entrata nell’euro la sua produttività totale è stata di circa il 5% dove Germania e Francia hanno superato il 10%”. Sarebbe inoltre fallimentare il tentativo di costruire un’unione economica e bancaria efficiente dopo la crisi dell’eurozona del 2010-2012 basata solo sull’austerity: “La combinazione di questi due fattori sono la più grande causa dell’esponenziale crescita del populismo in Europa” che per Münchau è rappresentato in Italia da Cinque Stelle, Forza Italia e Lega, pronti a votare per l’uscita dall’euro.
Eppure il Financial Times ha una ricercata, perché questa serie di eventi potrebbe essere prevenuta solo “se fossero adottate immediatamente una serie di decisioni e nella giusta sequenza. Per prima cosa Merkel dovrebbe accettare ciò che ha finora rifiutato: una road map verso una piena unione fiscale e politica”. Il condirettore del Financial Times ha sottolineato che bisognerebbe essere rafforzato anche “l’European Stability Mechanism”, il sistema di salvataggio dei Paesi dell’eurozona che non è progettato per salvare Paesi delle dimensioni di Italia e Francia. In ogni caso per Münchau la previsione più concreta “resta non un collasso dell’Ue o dell’euro ma un’uscita di uno o più Paesi, verosimilmente l’Italia, ma non la Francia”.