All’indomani dello straziante funerale di Emmanuel, dopo aver ammesso l’insulto razzista, spuntano foto e testimonianze che legano l’ultrà della Fermana all’estremismo di destra. Amedeo Mancini, accusato di omicidio preterintenzionale per la morte del nigeriano, ha dichiarato di voler mettere a disposizione di Chimiary tutto quello che ha, Roberto Maggioni su Radio Popolare racconta della fotografia dell’estremista a un banchetto dei “fascisti del terzo millennio” di Casapound/Blocco Studentesco. La foto, è stata scovata da www.globalproject.info.
18 aprile 2015. Amedeo Mancini viene fotografato a un banchetto dei “fascisti del terzo millennio” di Casapound/Blocco Studentesco. La foto, scovata da globalproject, è condivisa sulla pagina facebook di Blocco Studentesco Fermo, l’organizzazione studentesca di Casapound. Mancini è in posa in piazza davanti al banchetto insieme agli altri militanti e simpatizzanti di Casapound.
I tweet. È veramente un peccato @captblicero perché quella foto nella quale pare fascista è del primo dicembre 2013.
Del 13 dicembre 2013 (cioè i blocchi dei Forconi) scusa @captblicero dici che non è lui sempre in rosso ch’applaude?
I primi a prendere le sue difese rilanciando la versione della legittima difesa sono stati Casapound Italia e Casapound Fermo, basta scorrere le pagine facebook delle due organizzazioni. I primi post sono del 7 luglio, diffusi poche ore dopo il fermo di Mancini. “La supertestimone ribalta tutto, i nigeriani gli aggressori” titola il pezzo condiviso da Casapound.
Antifascisti di Fermo e Porto San Giorgio ci hanno raccontano di un contesto di paese, dove i militanti e simpatizzanti di Casapound più attivi sono una ventina di persone, tra queste anche Mancini. A maggio 2015 lo videro al comizio di Matteo Salvini a Porto San Giorgio a fare una sorta di servizio d’ordine contro le contestazioni dei centri sociali delle Marche. “Quando il giorno dopo l’aggressione a Emmanuel Chidi Namdi abbiamo letto le iniziali A.M. sui giornali abbiamo subito capito fosse lui” ci dicono. Mancini, raccontano, “frequentava le poche iniziative di Casapound Fermo, lo abbiamo visto più volte in paese con loro”.
“Non sono politicizzato, sono un po’ di destra, un po’ di sinistra, ma i fascisti hanno fatto delle cose buone come le bonifiche” avrebbe dettoMancini nell’interrogatorio ai magistrati confessando l’aggressione.
E’ la linea difensiva scelta dal suo avvocato, quella di depoliticizzare la sua figura. Che appare limpidamente come quella di un frequentatore e simpatizzante di Casapound.