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Mattarella in visita in Germania cita Kubrik per richiamare l'attenzione dell’Europa sulla minaccia nucleare

Le parole del Presidente al Bundestag nel “Giorno del Lutto”, a 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale

Mattarella in visita in Germania cita Kubrik per richiamare l'attenzione dell’Europa sulla minaccia nucleare
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16 Novembre 2025 - 21.43


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Fabrizio Finzi da Berlino ha riportato sull’Ansa i dettagli del discorso del Presidente Mattarella al Parlamento tedesco, definendolo “un’analisi, dura, preoccupata e senza spazio ai formalismi” e “contundente” per l’effetto prodotto sul silenzioso e attento uditorio.

Il Presidente ha sottolineato con forza come le guerre, dall’Ucraina a Gaza, senza dimenticare tanti altri conflitti che hanno poco spazio sui media, mietano soprattutto vite di civili, il che è “inaccettabile. Va ribadito con risolutezza: la guerra di aggressione è un crimine“.

Mattarella, elencando tutti i mali contemporanei, dall’autoritarismo al ritorno dell’ultradestra al populismo negazionista, agli attacchi alle Nazioni Unite e alla Corte penale internazionale, ha inviato chiari segnali a Russia ed Israele, senza dimenticare il ruolo di Hamas, e anche a chi in Italia sta riducendo il sostegno all’Ucraina. Domani, lunedì, sarà al Consiglio supremo di Difesa e spera probabilmente che il governo sia chiaro sulla politica estera e sulle scelte logistiche.

Il Presidente ha richiamato l’attenzione anche sulla sottovalutata minaccia nucleare: “Nuovi ‘dottor Stranamore’ si affacciano all’orizzonte, con la pretesa che si debba ‘amare la bomba’”, con una citazione dal film di Kubrik che non ha lasciato indifferenti gli ascoltatori. “Si odono dichiarazioni di altri Paesi su possibili ripensamenti del rifiuto dell’arma nucleare. Emerge, allora, il timore che ci si addentri in percorsi ad alto rischio, di avviarsi ad aprire una sorta di nuovo vaso di Pandora. Tutto questo viene agevolato dal diffondersi, sul piano internazionale, di un linguaggio perentorio, duramente assertivo, che rivendica supremazia”.

Mattarella ricorda l’espressione adottata nella comunità internazionale per condannare l’olocausto ebraico: “A ‘Nie wieder’ si contrappone oggi ‘wieder’: ‘di nuovo’. A questo assistiamo. Di nuovo guerra. Di nuovo razzismo. Di nuovo grandi disuguaglianze. Di nuovo violenza. Di nuovo aggressione”.

Il Presidente incoraggia allora i leader europei all’azione: “Non lasciamo che, oggi, il sogno europeo – la nostra Unione – venga lacerato da epigoni di tempi bui … Servono iniziative coraggiose e uomini coraggiosi perché la pace non è frutto di rassegnazione di fronte alle grandi tragedie”.

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