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1897-1917: sionismo, le promesse divergenti della Gran Bretagna e la Dichiarazione Balfour

Durante la Prima guerra mondiale contro gli Imperi Centrali, la Gran Bretagna, grande potenza colonialista, si impegnò nella spartizione del Medio Oriente appartenente al nemico ottomano che stava per sgretolarsi

1897-1917: sionismo, le promesse divergenti della Gran Bretagna e la Dichiarazione Balfour
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24 Settembre 2025 - 16.21


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Da oggi pubblichiamo pillole della storia della Palestina a partire dalla nascita del sionismo fino al genocidio palestinese dei giorni nostri – a cura di Marcello Cecconi

  1. 1897-1917

Alla fine del XIX secolo, nell’acceso clima nazionalista e antisemita francese dell’”affaire Dreyfus”, Theodor Herzl, giornalista ebreo inviato a Parigi per un quotidiano viennese, colse l’occasione per concretizzare la sua vecchia idea di trovare per gli ebrei un proprio Stato per vivere in pace. Così, nel 1897 a Basilea, insieme a Max Nordau, fondò un movimento ebraico irredentista chiamato sionismo (termine che deriva da Sion, nome biblico della collina di Gerusalemme che sta a simboleggiare la Terra promessa), che si affermò velocemente in tutta Europa.

Durante la Prima guerra mondiale contro gli Imperi Centrali, tra i quali quello ottomano, la Gran Bretagna, grande potenza colonialista, fece promesse divergenti ad arabi, francesi e sionisti per la spartizione del Medio Oriente appartenente al nemico ottomano che stava per sgretolarsi. Per garantirsi alleati nella guerra, promise il riconoscimento e l’appoggio a uno Stato arabo indipendente in cambio di una rivolta araba contro il Sultano di Costantinopoli. Intanto, tramite accordi segreti (Sykes-Picot), prometteva anche ai francesi che, a guerra conclusa, avrebbero partecipato alla spartizione dell’Impero Ottomano.

Infine, nel novembre 1917, tramite la Dichiarazione Balfour, la Gran Bretagna prometteva ufficialmente ai sionisti “a national home for the Jewish people”. La Palestina sarebbe diventata un “focolare nazionale” per il popolo ebraico, e l’Inghilterra s’impegnava a garantire i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche presenti su quel territorio. Era chiaro che queste promesse sovrapposte creavano aspettative divergenti.

Carta del Medio Oriente alla fine della Prima guerra Mondiale

(Il prossimo capitolo: 1918-1936: Il Mandato Britannico per la Palestina, la crescita del flusso di immigrazione, le tensioni e le prime rivolte)

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