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Global Sumud Flotilla, gli aggiornamenti dalla traversata

300 tonnellate di cibo e beni di prima necessità, circa 500 volontari a bordo e 50 barche in rappresentanza di 44 Paesi. La missione civile e indipendente più grande della storia è partita per raggiungere la Palestina. Cosa cambia stavolta e gli ultimi sviluppi.

Global Sumud Flotilla, gli aggiornamenti dalla traversata
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2 Settembre 2025 - 17.48


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Le prime navi della Global Sumud Flotilla – l’iniziativa marittima internazionale lanciata allo scopo di rompere il blocco israeliano sulla Striscia di Gaza – partite da Barcellona e da Genova, sono salpate nella mattinata di domenica 31 agosto. Nel pomeriggio di ieri, lunedì 1 settembre, parte della flotta è dovuta rientrare a causa delle raffiche di vento superiori a 56 chilometri orari che hanno messo in difficoltà le imbarcazioni più piccole.

Delle 24 navi partite da Barcellona per rompere il blocco israeliano, adesso sono rimaste in 19 a comporre la prima ondata della flotta dopo i danni a 5 delle barche più piccole che non si sa se riusciranno a ricongiungersi con il resto della Flotilla. Ciò nonostante, sempre nella giornata di ieri, è riuscita con successo anche la seconda partenza da Barcellona e il prossimo 4 settembre salperanno anche le navi da Tunisi, da Catania e da altri porti del Mediterraneo per poi confluire insieme al primo gruppo una volta raggiunta l’area orientale.

Una delle caratteristiche che distinguono questa missione dalle precedenti è la possibilità fondamentale in questa situazione di seguirla costantemente in diretta: “Le flottiglie del passato – commentano gli attivisti del Global Movement to Gaza – hanno dovuto affrontare violenti raid, detenzioni illegali e l’ostruzione di missioni umanitarie. In questo contesto, il tracker non è semplicemente uno strumento di navigazione, è una forma di protezione. Grazie a questa partnership, non solo aumentiamo la trasparenza, ma costruiamo anche un quadro per la giustizia. Il localizzatore trasforma un’imbarcazione solitaria in un viaggio testimoniato a livello globale, rendendo più difficile che eventuali violazioni passino inosservate o incontestate”.

Dati i precedenti scontri e gli attacchi di Israele rivolti anche alle navi in acque internazionali, la posizione mantenuta dai portuali di Genova è salda e decisa: «Se toccano la Gaza Sumud Flotilla, blocchiamo tutta l’Europa. Da qui non uscirà un chiodo». Nel frattempo ieri è arrivato il sostegno alla Sumud del governo colombiano tramite una lettera inviata dal presidente Gustavo Petro. Gli altri governi invece continuano a preferire l’omertà mentre sono sempre di più i personaggi pubblici del mondo dello spettacolo, dell’arte e della cultura che esprimono il loro sostegno. 

Anche Emergency si è unita alla Flotilla con la nave Life Support. “Lo facciamo perché le imbarcazioni che partecipano alla Global Sumud Flotilla non trasportano soltanto aiuti umanitari, ma un messaggio inequivocabile: quando un governo blocca gli aiuti umanitari, commettendo un crimine di guerra, le persone hanno il diritto e il dovere di agire direttamente in modo non violento”, ha commentato questo pomeriggio l’associazione tramite il profilo Instagram ufficiale. “La Life Support avrà il ruolo di osservatore e offrirà supporto medico e logistico alle imbarcazioni partecipanti. Quello che accade nella Striscia di Gaza da quasi due anni è inaccettabile.”

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