di Giuseppe Aquaro
La città dei due mari inizia a rinascere dando posto a una vasta rivalutazione sul fronte edilizio e, in particolare, dalla parte antica della città. L’amministrazione di Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, fin dall’inizio del suo secondo mandato, ha confermato nuovamente il suo impegno a seguire le promesse fatte nel primo. Città vecchia (la zona compresa tra il Mar Piccolo e il Mar Grande), infatti, si è riempita quasi subito di cantieri pronti a far fronte alle necessità di una zona ormai degradata dal tempo e volenterosa di riscatto data la bellezza della città e del borgo.
Sono circa 90 milioni di euro i fondi destinati al piano di riqualificazione della parte più antica della città. Fondi che stanno permettendo la restaurazione di numerosi palazzi storici situati sia sul versante del Mar Piccolo che su quello del Mar Grande.
Ciò che l’amministrazione sta attuando non si ferma soltanto sull’aspetto edilizio, ma prende in esame anche la gestione delle università, della ricerca e dell’innovazione; sul fronte economico, sociale e culturale si vogliono seguire una serie di manovre che puntino a sviluppare la conoscenza e educare alla cura dell’ambiente marino; infine, sul piano ambientale si cercherà, con la collaborazione del comune, della Marina Militare, dell’Autorità portuale, Eni e aree Ilva, di favorire la sostenibilità nell’area tarantina.
Dal 2019, anno in cui queste manovre sono state pianificate, non è passato molto tempo prima che si siano concretizzati i primi cambiamenti e visti i primi risultati, con il raggiungimento del livello di inquinamento dello stabilimento Ilva sotto la soglia critica e la rinascita della Città vecchia.
Un grande passo in avanti per Taranto che vuole affermarsi come una città piena di cultura e storia e lasciarsi alle spalle i luoghi comuni che legano il suo nome solo all’Ilva e all’inquinamento.