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Il giubileo di platino di Elisabetta II

La rubrica del giovedì

Il giubileo di platino di Elisabetta II
Memoria
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Marcello Cecconi Modifica articolo

2 Febbraio 2022 - 18.50


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di Marcello Cecconi

E’ la più longeva regina da quando esiste il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth. Elizabeth Alexandra Mary, Sua Maestà Elisabetta II, celebrerà il giubileo di platino domenica 6 febbraio. Settant’anni che hanno attraversato l’intera seconda metà del Novecento e proseguono in questo terzo millennio. Solo la nonna, la regina Vittoria, si era avvicinata a questo record con sessantatré anni, fino al 1901, e obbligandoci a studiare sui libri di scuola, la pomposamente chiamata “epoca vittoriana”, quel periodo di sviluppo industriale, culturale, politico, scientifico, marcato dall’espansione dell’Impero britannico ecc. ecc.

Certo nonna Vittoria, la prima sovrana a prendere residenza a Buckingham Palace, ebbe il suo bel daffare a gestire le complessità del suo tempo. L’Impero aveva da mettere in pratica la visione kiplinghiana de “il fardello dell’uomo bianco”, fare del bene nel civilizzare sottomettendo con la forza “quei popoli riottosi, metà demoni e metà bambini”. E in patria era tutto più facile? No, no! C’erano le battaglie fra whig e tory, i rapporti tesi con alcune potenze, le tentazioni repubblicane, gli scandali in famiglia, lutti vari compresa la precoce morte del principe consorte, i pettegolezzi nei primi anni di vedovanza e gli attentati, insomma…l’Epoca Vittoriana.

E come studieremo, o meglio come studieranno, i futuri amanti della storia, questo infinito periodo “elisabettiano”? Anche Elisabetta non si è fatta mancare niente, in più ha dovuto convivere con la trasformazione dei media. Radio, televisione e poi la digitalizzazione dell’informazione, con quel loro rapido crescere si sono appiccicati completamente al suo regno. Aggeggi molto più fragorosi e meno “controllabili” dei settimanali della domenica o dei quotidiani come il Times o il Morning Post del tempo della nonna.

E, come se non bastasse, si è messo di traverso l’informazione che fa spettacolo, l’infotainment, come si dice, che funziona sempre e non guarda in faccia nemmeno le regine. Se moltissimi e teneri sono i colori che Elisabetta ha sfoggiato e sfoggia per il suo personalissimo outfit, altrettanti ma meno teneri sono gli scandali che hanno attraversato il suo regno. Appena regina fu la capricciosa sorella Margaret con il suo amore per un colonnello divorziato a far rumore. Negli anni Ottanta invece fu il matrimonio del secolo fra il principe Carlo e Diana a tener banco. Matrimonio affollato, affrettato e narrato, minuto per minuto, come le partite di calcio alla radio. Tutti i media spulciarono da subito gli avvisagli della crisi e i dettagli del triangolo con Camilla, fino alla separazione di Lady Diana e alla sua tragica fine parigina.

Le mura di palazzo tremarono ancora per Sarah Ferguson, fotografata dalla stampa scandalistica insieme a un finanziere texano, con il principe Andrea costretto allora separazione. Andrea, come se non bastasse, oggi, coinvolto nello scandalo sessista Epstein, deve “restituire” titoli militari e i patrocini reali alla Regina. L’ultimo capitolo della Royal Family è quello di Henry e Megan con quest’ultima che rilascia un’intervista clamorosa a Oprah Winfrey con “la regina Elisabetta dipinta come una boss mafiosa”, a pochi giorni dalla morte del Principe Filippo.

E ora dedichiamoci al giubileo. Elisabetta ci ha avvertiti nel discorso di Natale che i festeggiamenti saranno occasioni di unità e solidarietà. Ci sarà da credere? Comunque a partire da domenica ci saranno eventi e iniziative che culmineranno poi in un lungo weekend festivo, da giovedì 2 a domenica 5 giugno. Resta comunque il fatto che se negli ultimi anni gli integerrimi inglesi hanno manifestato una certa disaffezione per il loro governo, compreso il biondo scapigliato Prime Minister, la devozione liturgica del popolo britannico per la corona e la Royal family resta, al contrario, invariata.

Netflix può stare tranquilla, ci saranno ancora cose da raccontare per la sua interminabile serie tv The Crown che, con sfacciata bugiardaggine, promette sempre di essere all’ultima stagione. Buona vita Regina.

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