La crisi di governo non trova per ora soluzione e quindi, con un gruppo di amici, ci siamo adoperati per promuovere una proposta da sottoporre – con tutta l’umiltà del caso – al nostro Presidente della Repubblica. Credo che, più o meno inconsapevolmente, l’idea ci sia stata suggerita da Antonio Tajani, il quale ha auspicato per l’Italia un “governo dei migliori”.
Già, ma come si fa a trovare dei “migliori” fra i politici che formano il nostro parlamento? Ecco il busillis. Da qui l’idea di rivolgerci “fuori”, ma veramente “fuori”, stavolta, per dar vita al governo di cui l’Italia ha disperatamente bisogno. Proponiamo dunque che il Presidente della Repubblica, sempre se lo riterrà opportuno, il mandato di formare il nuovo esecutivo lo dia a Giove, nella sua qualità di Ottimo Massimo (che è anche più del “migliore” auspicato da Tajani, se si vuole).
Giove ci è apparso indicato non solo per la sua indiscussa autorevolezza, in quanto padre degli uomini e degli dei, ma anche perché ha la prerogativa del fulmine, per cui, se Renzi fa di nuovo i capricci, sa come intervenire. Proponiamo poi Minerva, dea delle tecniche e delle arti, alle infrastrutture, Marte alla difesa, Romolo Quirino agli interni (in fondo ha trasformato una massa di raccogliticci e mezzi delinquenti in una civitas di tutto rispetto), Giunone, la sposa di Giove, alla famiglia, Venere alle pari opportunità, Mercurio allo sviluppo economico con delega alle comunicazioni, Vulcano all’industria, Cerere all’agricoltura (di esperienza ne ha e poi ha giurato di non dimettersi). Un ingresso significativo sarebbe poi quello di Giano – dio dell’“inizio” d’anno e di tutti i cominciamenti in genere – quale titolare del Ministero degli Inizi.
Ministero nuovo, inaudito, che potrebbe sembrare perfino bizzarro: invece no. Istituendolo, e mettendolo sotto la guida di un signore degli “inizi” come Giano, si potrebbe infatti sperare che si “iniziasse” davvero a lavorare sui progetti per il “next generation plan”, non che a realizzare sul serio tutte quelle infinite ‘iniziative’ di cui sentiamo parlare in continuazione ma che in Italia non cominciano mai. Naturalmente Asclepio alla salute. Nemesi alla giustizia, Strenua Stimula (divinità minore, ma su cui facciamo grande affidamento) alla riforma della burocrazia, perché in questo campo altro che, se c’è bisogno di stimoli! Il problema forse è con gli Esteri.
Proponiamo una divinità straniera, di quelle che i Romani accolsero però nel loro Pantheon, rendendole a tutti gli effetti “cittadine” di Roma, come la Magna Mater: così incrementiamo ulteriormente la presenza femminile nella compagine di governo e soprattutto, essendo lei di origine non italiana, avremmo finalmente un ministro degli Esteri che parla una lingua straniera, cosa che nel nostro paese non capita da un pezzo, e comprende i problemi della immigrazione. Per i sottosegretari ci sono gli eroi.