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Musk di nuovo contro Wikipedia, ma produce l'effetto inverso e le donazioni aumentano

Dall'offerta di acquisto di 1 miliardo di dollari al suggerimento provocatorio di cambiare nome in "Dickipedia", la guerra tra il Ceo di SpaceX e la più famosa enciclopedia online continua. Il terreno di battaglia, il social X.

Musk di nuovo contro Wikipedia, ma produce l'effetto inverso e le donazioni aumentano
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30 Dicembre 2024 - 15.45


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Lo screenshot che sta facendo il giro dei social al momento, come scrive Roberto Cosentino su Il Corriere, è senza dubbio quello dove è presente un invito a fare una donazione a Wikimedia Foundation, cioè l’organizzazione no-profit che gestisce Wikipedia. Anche se indirettamente il merito è di Elon Musk. Infatti il proprietario di Tesla ha recentemente criticato la piattaforma, accusandola di essere troppo incline verso ideologie di sinistra e dichiarando di non voler più contribuire alle donazioni, invitando i suoi seguaci su X a fare lo stesso. Il paradosso è stato che la sua critica ha avuto l’effetto opposto, stimolando l’aumento del supporto finanziario da parte degli utenti.

La controversia nasce dal fatto che la Wikimedia Foundation ha deciso di destinare oltre 50 milioni di dollari al programma di diversità, equità e inclusione (DEI). Questo tipo di iniziativa è stata adottata da molte aziende per rafforzare temi di inclusività e rappresentanza. Tuttavia, alcune di queste realtà hanno dovuto fare marcia indietro sotto le pressioni di chi si oppone, temendo ripercussioni negative sul loro fatturato.

Nel suo tweet, Elon Musk ha preso in giro il nome di Wikipedia, usando il termine «wokepedia», un chiaro riferimento al termine «woke», che viene spesso usato in modo critico per descrivere approcci progressisti e di giustizia sociale. Come si può vedere, il neo-consigliere di Trump rispondeva a un tweet di un account di destra, che mostra un grafico che indica come il 29% del budget di Wikipedia, pari a 177 milioni di dollari per il 2023-24, fosse destinato a «equità» e «sicurezza e inclusione». Musk ha lanciato la provocazione suggerendo uno stop alle donazioni, almeno fino a quando «non verrà ristabilito l’equilibrio nell’autorità editoriale».

Non è la prima volta che Musk attacca l’organizzazione no-profit. Lo scorso ottobre, aveva suggerito in un tweet che le persone dovessero smettere di donare, accusando la fondazione di essere «controllata dall’estrema sinistra». In un’altra occasione, aveva anche proposto di donare 1 miliardo di dollari se avesse cambiato nome in “Dickipedia“, facendo riferimento in modo volgare all’apparato genitale maschile. Recentemente, ha ribadito che la sua proposta è ancora valida.

La risposta alla provocazione di Musk è stata significativa. Su X, ma anche su altre piattaforme concorrenti come Threads e BlueSky, sono aumentati i post che invitavano gli utenti a donare a Wikipedia, per sostenerla nella sua indipendenza dalle influenze dei miliardari come Musk. Sebbene non ci siano dati ufficiali, alcuni ipotizzano un incremento delle donazioni del 450%, suggerendo che, grazie a Musk, i versamenti a Wikimedia Foundation siano cresciuti rispetto all’anno scorso.

Quanto sono false le accuse di Musk?

Pur affermando di essere imparziale, Wikipedia, come piattaforma collaborativa, può essere influenzata dai pregiudizi e dalle opinioni personali degli utenti che vi contribuiscono. La Wikimedia Foundation stessa riconosce queste problematiche e, nella versione inglese del sito, ha pubblicato una pagina che affronta il tema dei pregiudizi ideologici. In essa si evidenzia che gli articoli con un ampio numero di modifiche da parte di editor con opinioni diverse tendono ad essere neutrali, mentre quelli modificati da un numero ristretto di editor con visioni simili possono riflettere un pregiudizio. Alcuni studi hanno anche rilevato una maggiore presenza di opinioni di sinistra su Wikipedia, sia nei contenuti che nelle sanzioni verso gli editor.

Ogni pagina, inoltre, dispone di una cronologia delle modifiche, accompagnata da discussioni tra utenti che spiegano le ragioni dietro ciascun cambiamento, ma questo non basta a risolvere tutte le controversie. Molti temi, come quello dell’antisemitismo, continuano a generare dibattiti accesi e complessi.

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