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Una famiglia con due mamme arriva nel cartone animato di Peppa Pig e diventa subito una questione politica

Nell’ultimo episodio, un nuovo personaggio della serie descrive di avere una famiglia omogenitoriale. Per alcuni, è una scelta moderna ed inclusiva. Altri non la condividono e chiedono di non far trasmettere la puntata sulle reti nazionali

Una famiglia con due mamme arriva nel cartone animato di Peppa Pig e diventa subito una questione politica
Nell'episodio, il nuovo personaggio Penny Polar Bear insieme alla sua famiglia
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12 Settembre 2022 - 10.47


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di Elena La Verde

Di recente, non si è fatto altro che parlare di Peppa Pig, del cartone animato inglese tanto amato e seguito dai più piccoli, che racconta le divertenti avventure vissute da un’adorabile maialina antropomorfa insieme al resto della sua famiglia.

Su questo punto, sulla famiglia, è stato fortemente dibattuto in questi giorni.

Nell’ultimo episodio, intitolato, per l’appunto “Families” (in italiano “Famiglie”), e mandato in onda per la prima volta in Gran Bretagna su Channel 5, è stato introdotto un nuovo personaggio, anzi un nuovo compagno di giochi di Peppa Pig, che si chiama Penny Polar Bears. Quest’ultimo ha descritto di avere una famiglia omogenitoriale: “Vivo con la mia mamma e l’altra mia mamma. Una mamma è un medico e l’altra mia mamma cucina gli spaghetti. Io amo gli spaghetti”. Dopo questa breve presentazione, viene poi mostrato come il piccolo orso polare Penny consumi allegramente il pasto con i suoi genitori.

 La sequenza è corta, ma è molto forte per il suo messaggio.

Da un lato, infatti, la scelta editoriale di introdurre le famiglie arcobaleno all’interno della serie è stata giudicata come moderna ed inclusiva, perché rappresenta semplicemente la nostra attuale società e ne ingloba il cambiamento. Dall’altro lato, però, continua a crescere il polverone di critiche e polemiche sulla possibile programmazione sulle reti nazionali (in Italia la puntata non è ancora stata trasmessa ndr.)

Federico Mollicone, responsabile della cultura del partito di Fratelli d’Italia, ha dichiarato che la trasmissione dell’episodio in Italia è inaccettabile. Di conseguenza, ha chiesto alla Rai di non proiettare l’episodio in televisione e di non renderlo disponibile neanche sulle piattaforme streaming dedicate. Come viene riportato sulla nota di agenzia di Ansa, le sue parole: “È inaccettabile la scelta degli autori del cartone animato Peppa Pig di inserire un personaggio con due mamme. Ancora una volta il politicamente corretto ha colpito e a farne le spese sono i nostri figli. Ma i bambini non possono essere solo bambini? Come ha dimostrato recentemente Giorgia Meloni siamo e saremo sempre in prima linea contro le discriminazioni, ma non possiamo accettare l’indottrinamento gender”; ha infine aggiunto: “Per questo chiediamo alla RAI, che acquista i diritti sulle serie di Peppa Pig in Italia col canone di tutti gli italiani, di non trasmettere l’episodio in questione su nessun canale o piattaforma web.

La querelle ha anche coinvolto il movimento pro-life (in italiano pro-vita o per la vita). Sulla stessa linea, l’associazione ProVita&Famiglia Onlus ha lanciato sul proprio sito una petizione online per chiedere alla Rai di non mandare in onda “cartoni animati gay per bambini”, poiché questi non solo influenzano la mente e la psiche dei bambini, ma tendono a “normalizzare situazioni che si fondano sull’ideologia gender”.

Che la situazione sia diventata subito politica, nonché un probabile argomento di campagna elettorale, lo dimostra anche la rapida reazione di risposta da parte del centro sinistra. Su Twitter, ha commentato ironicamente Alessandro Zan, deputato del Pd: “FdI (sigla che sta per Fratelli d’Italia ndr.) lancia l’allarme, un nuovo nemico che assedia la nazione: Peppa Pig”. Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italia, non fa leva sull’umorismo, ma parla chiaro e tondo, senza mezze misure: “FdI non ha di meglio da fare che prendersela con Peppa Pig. Una notizia per loro: le famiglie arcobaleno esistono e fanno parte della vita di tutte e tutte noi. Oscurarle significa vivere fuori da questo mondo. Chiedere la censura preventiva ci ricorda chi sono”. Enrico Letta, segretario Pd, su Twitter si rivolge direttamente alla leader di Forza Italia: “Domanda per Giorgia Meloni”; e continua: “Quindi Peppa Pig va censurata e il video della donna violentata a Piacenza va rilasciato senza limiti?”

Mentre sui social si susseguono, in un rapido replicarsi, le battute dei politici, arriva anche una spiegazione sul ruolo della Rai. Come spiega in un’agenzia di stampa l’Adnkronos: “la Rai, infatti, che acquista il cartone animato per bambini dal 2008, non può attualmente trasmettere gli episodi di quest’ultima serie (tra cui anche l’episodio “Famiglia”, attualmente discusso ndr.), perché non ha i diritti di trasmissione in chiaro, dato che non sono ancora scaduti gli stessi diritti per la trasmissione esclusiva su pay tv acquistati da Disney”.

Intanto, continuano le richieste alla Rai per fermare la possibile trasmissione della puntata incriminata. Carlo Giovanardi, ex ministro con delega alle politiche famigliari, e Luisa Santolini, ex presidente del Forum Famiglie, hanno presentato un esposto al Comitato di Applicazione del Codice di Autoregolamentazione Media e Minori del ministero dello Sviluppo economico, chiedendo di impedire la messa in onda della puntata e di eventualmente sanzionare l’emittente che la trasmette. “Le leggi in vigore in Italia devono essere rispettate e spetta al Parlamento eventualmente cambiarle, e non ai cartoni animati”, viene sottolineato verso la fine del documento.

Infine, ma non per importanza, in questo dibattito dove ognuno dice la sua, non mancano le risposte dei giovani e dei giovanissimi, che sui social hanno dato libero sfogo alla loro creatività con post divertenti e meme e battute originali. Qualche esempio? Ricordano le serie animate giapponesi (gli anime giapponesi per essere tecnici ndr.) come Heidi, cresciuta solo dal nonno, o Anna dai capelli rossi, che è stata adottata da una coppia di anziani, oppure Lady Oscar, celebre per i suoi abiti maschili.

E poi c’è chi molto democraticamente scrive su Paperino, l’iconico personaggio Disney: “Ma non dicono nulla su Paperino che gira da decenni col culo di fuori?”.

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