“Il coraggio di essere Franco”: Rai1 omaggia Battiato | Culture
Top

“Il coraggio di essere Franco”: Rai1 omaggia Battiato

Ad un anno dalla sua scomparsa, la Rai dedica la prima serata del 18 maggio al cantautore siculo.

“Il coraggio di essere Franco”: Rai1 omaggia Battiato
In foto, Franco Battiato
Preroll

redazione Modifica articolo

16 Maggio 2022 - 01.00


ATF

di Marialaura Baldino

Nell’anniversario della scomparsa di Franco Battiato, il prossimo 18 maggio, Rai Uno presenta, in prima serata, “Il coraggio di essere Franco”, un docufilm scritto e diretto da Angelo Bozzolini, con la produzione di Aut Aut Production in collaborazione con Rai Documentari. Un omaggio alla vita e alla carriera di uno dei cantautori più rivoluzionari della musica italiana.

Attraverso la voce narrante di Alessandro Preziosi, la pellicola cerca di protrarre una parte della vita dell’artista ancora sconosciuta al pubblico, soprattutto attraverso le testimonianze della nipote Cristina Battiato, con tutto il materiale inedito raccolto dagli archivi fotografici della famiglia, della Cineteca di Bologna, della Universal Music. E anche tutte le riprese esclusive girate in casa dell’autore a Milano e a Milo, insieme a tutto i luoghi colmi di spiritualità, alla quale Battiato era molto legato.

Un corollario di documenti, testi autografi, foto esclusive si aggiunge al materiale di ripresa, con anche un bramo mai ascoltato prima. Una quantità impossibile da catalogare o da inserire in un genere ben preciso, proprio come la figura musicale che testimoniano.

Un autore che con facilità riusciva a passare dal rock al pop, passando per l’elettronica ma anche la lirica. Un sovversivo delle regole musicali, che è riuscito a rivoluzionare non solo l’ambito della musica, ma anche quello televisivo e cinematografico.

Il genio di Battiato”, così viene definito ancora oggi, per ricordare la brillante genialità con cui ha modellato e modificato il concetto stesso di musica pop. E lo ha fatto raccontando storie, cantandole con una grammatica inusuale, piene di contenuti fuori dall’immaginario comune, e attraverso una continua ricerca del sacro nell’arte.

Un film documentario che ci riporta indietro nel tempo, all’inizio della carriera di Battiato, all’incontro con la musica elettronica di Karlheinz Stockhausen e al suo primo duo con Gregorio Alicata, passando per il primo album “Fetus” (1972), per “La Voce del Padrone” (1981) e per i suoi grandi successi “L’era del cinghiale bianco”, “La Cura”, “Centro di gravità permanente” e “Cuccurucucù“. Ma è anche un viaggio attraverso i luoghi della penisola cari al cantautore. Troviamo infatti riferimenti alla Sicilia del dopoguerra, alla Milano degli anni ’60, insieme con un tocco spirituale con menzioni al buddismo e alle filosofie orientali.

Importanti sono anche le testimonianze di molti artisti che hanno collaborato con Battiato. Troviamo: Alice, Luca Madonia, Sonia Bergamasco, Willem Dafoe, Antonio Scurati, Giovanni Caccamo, Vittorio Sgarbi, Marco Travaglio, con anche Morgan, che in anteprima canta “Battiato mi spezza il cuore”, brano composto con il sopraggiungere della malattia dell’autore.

Il direttore di Rai documentari Fabrizio Zappi ha così commentato: “Siamo felici di poter raccogliere la sfida di proporre un documentario per la prima serata di Rai 1, grazie a questo progetto così riuscito e così esauriente e approfondito nel tratteggio del percorso umano e artistico del compianto Franco Battiato”.

Anche SkyArte celebrerà questo anniversario con: “Franco Battiato – Il tributo”, un documentario suddiviso in quattro puntate, curato dai Stefano Senardi ed Edoardo Rossi e regia di Pepsy Romanoff (andrà in onda dal 18 maggio in prima serata).

Un’opera che lascia spazio ai protagonisti di “Invito al viaggio”, il concerto-tributo messo in scena all’Arena di Verona lo scorso 21 settembre, una rappresentazione simbolica tenutasi nel giorno dell’anniversario dei quaranta anni della pubblicazione dell’album “La voce del padrone”. Quegli stessi artisti racconteranno ora Franco Battiato, la sua arte e la sua profonda umanità, il legame con la terra che gli ha dato i natali e la sua spiritualità. Racconteranno anche della sua poetica, spiazzante e dirompente, dell’intuito per la musica sperimentale con anche tanti nuovi aneddoti. Il tutto narrato dalla voce di Francesco Messina, amico di Battiato, che leggerà alcuni passaggi tratti dal libro “L’alba dentro l’imbrunire”. Un tributo che raccoglie molte interviste rilasciate dal cantautore e trasmesse da una camera oscura, dove alla radio lo speaker ritrae quattro definiti e liberi ritratti del grande artista.

“Non voglio comandare e non voglio essere comandato“. Il motto che forse più rappresenta l’essenza di un artista costantemente alla ricerca di sé stesso e della sua arte, desideroso di rinnovare e di affermare una musica libera da ogni schema e da ogni regola artistica. Libera così come lo era lui.

Native

Articoli correlati