Un nuovo episodio inquietante alimenta il clima di tensione e intimidazione che circonda il giornalismo d’inchiesta in Italia. Una bomba è esplosa nella serata di ieri a Campo Ascolano, località di Pomezia, alle porte di Roma, distruggendo le auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, e quella di sua figlia. Erano parcheggiate una accanto all’altra davanti alla loro abitazione. L’esplosione, avvenuta intorno alle 22 con due deflagrazioni in sequenza, ha scosso la casa e provocato danni anche al cancello e al giardino.
Per fortuna nessuno è rimasto ferito: la figlia del giornalista era passata a casa solo mezz’ora prima e Ranucci era appena rientrato. Sul posto sono intervenuti carabinieri e Digos, che stanno conducendo i rilievi tecnici per accertare la natura dell’ordigno e raccogliere immagini dalle videocamere di sorveglianza della zona. Le indagini sono affidate al nucleo investigativo di Frascati, in attesa dell’esito degli accertamenti degli artificieri.
Ranucci, da tempo nel mirino per il suo lavoro, aveva già ricevuto minacce e intimidazioni in passato, tutte denunciate alle autorità. L’episodio arriva a pochi giorni dal debutto della nuova stagione di Report, prevista per il 26 ottobre su Rai 3, e contribuisce a un clima sempre più pesante per chi fa informazione scomoda e indipendente.
“L’auto è saltata in aria danneggiando anche l’altra auto di famiglia e la casa accanto. La potenza dell’esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento”.
