Sono 85mila le adesioni raccolte per la petizione lanciata da Marisa Laurito a difesa dei manifestanti iraniani, oppressi dal regime islamico. La raccolta firme, indetta sul change.org e rintracciabile al seguente link, prende il nome di “DONNA, VITA, LIBERTA’” e testimonia l’impegno e l’interesse dell’attrice partenopea verso le tematiche sociali.
Un impegno che coinvolgerà altri artisti, quali Luciano Stella, Tosca, Edoardo Bennato e Gianni Pinto che domani, sabato 7 gennaio, si riuniranno a Napoli presso il teatro Trianon, in piazza Calenda, per esibirsi in brani e letture a sostegno del popolo iraniano. L’iniziativa si inserisce all’interno di un flash mob solidale, diretto da Davide Iodice, che, tra i tanti interventi, vedrà anche quelli di Marina Confalone, Patrizio Rispo, Pegah Moshir Pour, Valeria Parrella.
All’esibizione saranno presenti anche il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca e il presidente della Federazione della Stampa Giuseppe Giulietti, con l’adesione di Amnesty International Italia.
Così la Laurito commenta all’Ansa sull’impegno sociale che, a sua detta, dovrebbe accomunare tutti, condannando l’indifferenza di molti: “Nessuno oggi può dire, come hanno fatto generazioni passate sull’Olocausto: io non sapevo. Oggi invece sappiamo tutto perché sui social ogni giorno vengono rilanciati filmati di quello che accade nelle piazze e quello che la polizia fa per reprimere le proteste”.
Una petizione figlia di una riflessione che, visti i risultati ottenuti in soli due settimane, potrebbe arrivare a essere tra le prime 100 in Italia per numero di firmatari.
Nell’appello, indirizzato direttamente al leader supremo dell’Iran, Ali Khamenei, si legge: “Noi siamo con i giovani e le giovani iraniane che combattono per la libertà, quando colpite uno di loro colpite l’intera umanità” e ancora “Chiediamo al Leader Supremo Ali Khamenei l’immediata fine delle esecuzioni capitali e la fine delle repressioni da parte del regime sul popolo iraniano. Desideriamo che venga data la possibilità a tutte le donne e uomini iraniani di poter manifestare la propria disperazione nei confronti del sistema iraniano. Un regime che da circa 44 anni non ha mai concesso il diritto fondamentale di ogni essere umano: la libertà”.
La petizione chiama in causa anche la premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani, esortandoli a schierarsi con fermezza contro il regime. Interpellato anche il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, al quale viene chiesto di convocare l’ambasciatore iraniano dichiarandolo “persona non grata” e di richiamare il nostro ambasciatore in Iran per delle consultazioni.
Emblematica la dichiarazione della Laurito, in risposta alla domanda se si fosse mai indignata talmente tanto per qualcos’altro. Queste le sue parole: “Non è la prima volta nella mia vita ma è la prima volta che accade uno sterminio davanti agli occhi di tutti”.