di Azzurra Arlotto
Si stima che almeno 450mila persone abbiano visitato Venezia tra l’ultimo fine settimana di ottobre e il ponte dei Santi. Un afflusso enorme e per certi versi ingestibile di persone che ha messo in discussione la vivibilità della città. Dalla stazione ferroviaria veneziana la “fiumana” di persone non sembrava arrestarsi sin dalle prime ore del mattino. Nel Ponte dei Santi 450mila persone sono state stipate nei pochi chilometri quadrati della città, in cui sopravvivono meno di 50 mila abitanti, ma prosperano invece centinaia di alberghi e migliaia di locazioni turistiche. Quelli del Ponte dei Santi sono numeri altissimi, alle decine di migliaia di pernottamenti in strutture che hanno soppiantato case ed edifici pubblici tra alberghi, locande, bed & breakfast si aggiunge anche il turismo pendolare, quello di giornata.
Venezia non è stata l’unica meta prescelta dai turisti desiderosi di scoprire le Città d’Italia. Il fenomeno del turismo di massa di questi ultimi giorni ha colpito anche la Regione Liguria tanto che il Presidente Giovanni Toti ha dichiarato: “Il ponte di Ognissanti sta facendo registrare il tutto esaurito nella nostra regione: le mete balneari e il nostro entroterra sono stati presi d’assalto da italiani e stranieri, con un importante ritorno degli americani”. E aggiunge: “In giro per la Liguria molti imprenditori stanno cogliendo questa straordinaria occasione con locali ancora aperti e affollati e alberghi sold out”. Da gennaio ad agosto le presenze dei turisti sono state 100 mila in più rispetto al 2019 (ultimo anno pre pandemia). A queste vanno aggiunte quasi 1 milione e 900 mila presenze nel mese di settembre, mentre il mese di ottobre conferma lo stesso trend.
Il turismo inevitabilmente spinge il Pil italiano. L’economia nazionale, infatti, fra luglio e settembre, ha centrato il settimo trimestre consecutivo di crescita, con un +0,5% (+2,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), gran parte del merito va al settore turistico. A influenzare positivamente il nuovo aumento del prodotto interno lordo è, infatti, il comparto dei servizi, che fa registrare gli incrementi più sensibili, al punto da sterilizzare le battute d’arresto dell’agricoltura e dell’industria.
La stima preliminare del Pil del terzo trimestre diffusa dall’Istat supera, a sorpresa, le aspettative. Tra luglio e settembre l’economia italiana è cresciuta dello 0,5%, portando la crescita acquisita nel 2022 a +3,9%. Mentre si temeva l’avvio della recessione tecnica, è invece arrivato il settimo trimestre consecutivo in positivo (dopo il crollo del 2020). Il turismo è un settore che, nell’estate 2022, ha vissuto un’autentica rinascita nel nostro Paese, grazie all’allentamento delle restrizioni per il Covid-19 e al rilancio degli arrivi internazionali, favoriti dall’euro debole. Secondo i dati dell’Enit, arrivi e prenotazioni di voli aerei dall’estero verso l’Italia, ad agosto 2022, sono stati pari a 841.420 (contro i 571.49 dello stesso mese nel 2021). A ottobre, erano previsti 468.218 nuovi arrivi da voli dall’estero, un dato che pone l’Italia alle spalle solo della Spagna, con 658.561 arrivi. Una ricerca dell’ente rivela che l’Italia non ha rivali come meta enogastronomica nelle preferenze dei turisti internazionali, più di Spagna e Francia.
La crescita economica sta comunque diminuendo rispetto al secondo trimestre, quando l’economia aveva registrato un +1,1% rispetto al trimestre precedente. Lo si vede da settori come l’agricoltura e la manifattura industriale, colpiti dall’aumento dei prezzi energetici e dall’inflazione.