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Lavoro e cittadinanza: si vota domenica 8 e lunedì 9 giugno

Gli italiani saranno chiamati ad esprimersi su cinque quesiti. Sul tavolo: licenziamenti, contratti precari, sicurezza sul lavoro e cittadinanza.

Lavoro e cittadinanza: si vota domenica 8 e lunedì 9 giugno
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24 Maggio 2025 - 16.29


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Il prossimo 8 e 9 giugno 2025 l’Italia si troverà davanti a un bivio cruciale. In concomitanza con le elezioni amministrative, si voterà per cinque referendum abrogativi che potrebbero ridefinire il quadro normativo su lavoro e cittadinanza.

I promotori – la CGIL e una rete di movimenti civici – hanno raccolto oltre 4 milioni di firme per i quesiti sul lavoro e 637 mila per quello sulla cittadinanza. Numeri che dimostrano quanto i temi proposti tocchino da vicino milioni di persone.

Le urne saranno aperte domenica 8 giugno dalle 7:00 alle 23:00 e lunedì 9 giugno dalle 7:00 alle 15:00. Gli italiani residenti all’estero voteranno per corrispondenza. Affinché il referendum sia valido, è richiesto il quorum: il 50% + 1 degli aventi diritto al voto.

La Corte Costituzionale ha dato il via libera a tutti i quesiti, quattro dei quali legati al mondo del lavoro e uno dedicato alla cittadinanza per stranieri non comunitari.

1. Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione: il primo quesito riguarda i contratti di lavoro a tutele crescenti in particolare la disciplina dei licenziamenti illegittimi.

2. “Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale”: questo quesito mira a rimuovere il limite all’indennità per i licenziamenti nelle piccole imprese.

3. “Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi”: il terzo quesito mira a limitare l’uso dei contratti temporanei per ridurre la precarietà lavorativa.

4. Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione”: il quarto quesito, legato alla sicurezza sul lavoro, mira ad ampliare la responsabilità dell’azienda che commissiona un appalto.

5. “Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana: si propone di dimezzare – da 10 a 5 anni – il periodo minimo di residenza legale in Italia richiesto agli stranieri extra-comunitari maggiorenni necessario per richiedere la cittadinanza italiana.

Questa tornata referendaria ha il potenziale di incidere sulla vita di milioni di persone: lavoratori poco tutelati, cittadini esposti a rischi sul lavoro, stranieri che da anni vivono e lavorano in Italia senza poter diventare cittadini. È un’occasione storica per rimettere al centro i diritti fondamentali, la dignità del lavoro e l’inclusione sociale.

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