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"Così vicini, così lontani": una ricerca e un volume che riflettono su due paesi siciliani dai destini incrociati

Il libro, curato da Manuela Ballo, con la prefazione di Maurizio Boldrini, è editato dalla Editrice Effigi. Lo scorso fine settimana è stato presentato presso il Bio Resort Fontes Episcopi di Aragona e la Farm Cultural Park di Favara.

"Così vicini, così lontani": una ricerca e un volume che riflettono su due paesi siciliani dai destini incrociati
La presentazione del libro in Sicilia
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14 Ottobre 2022 - 18.05


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di Claudia Daniele

“Così vicini, Così lontani. Aragona e Favara, due paesi dai destini incrociati” è il titolo del primo libro curato da Manuela Ballo, giornalista pubblicista caporedattrice di questo giornale nonché studentessa dell’Università di Siena. Manuela, di origine siciliana ma ormai senese d’adozione, con il passare del tempo ha imparato a guardare la sua terra da più punti di vista: quello di chi la osserva dall’esterno e quello interno di chi, invece, la conosce bene perché ha vissuto e vive quei luoghi a lei cari. Uno, Aragona, diventato famoso per essere stato il paese che, in percentuale, ha avuto il più alto numero di immigrati e l’altro, Favara, che invece negli ultimi anni è cresciuto considerevolmente. Perché queste differenze tra due paesi che distano solo dieci chilometri l’uno dall’altro? Ed è proprio per comprendere la realtà che sta alla base di questi destini così diversi che è stata condotta una ricerca che ha poi portato all’elaborazione di questo volume, edito da Effigi.

La ricerca ha messo in luce le differenze che si sono manifestate nell’ economia e nella vita sociale di ciascuno dei due paesi, soprattutto dopo la fine della monocultura legata a quelle miniere di zolfo, croce e delizia di Luigi Pirandello. Questa constatazione è stata raggiunta prendendo in esame soprattutto la differenza dell’andamento demografico nei due luoghi, che risultano essere diametralmente opposti. I motivi principali di queste differenze sono stati rintracciati nelle diverse storie e nel diverso modo in cui i due comuni hanno reagito alla crisi delle miniere di zolfo e ai processi di trasformazione, avvenuti sul finire del secolo scorso.

Inoltre, si è cercato di capire quanto avessero influito il fattore identitario e l’attaccamento al luogo di origine delle persone. Con questo scopo è stato realizzato un questionario che è stato distribuito, nel mese di agosto del 2021, a circa 350 giovani che avessero tra i 18 e i 30 anni, e che fossero residenti ad Aragona e Favara, le cui risposte, raccolte e analizzate dai ricercatori e professori del Dipartimento di Scienze Sociali, Politiche e Cognitive dell’Università di Siena (Dispoc), hanno evidenziato come effettivamente la popolazione giovane stesse rispondendo a questo fenomeno di cambiamento.

Il lavoro scientifico sui questionari è stato elaborato da Margherita Bracci, Enrica Marchigiani, Paola Palmitesta e Oronzo Parlangeli con risultati così inaspettati e lontano dagli stereotipi che sono stati discussi non poco nel corso dei due incontri di presentazione. Così come una serie di testimonianze che Manuela Ballo e Maurizio Boldrini hanno raccolto, l’estate scorsa, intervistando un numero considerevole di figure leader dei due paesi sull’oggetto di ricerca.

Bisogna sottolineare il grande contributo fornito all’indagine proprio da Maurizio Boldrini, docente di Storia della comunicazione e del giornalismo dell’ateneo senese, che nella prefazione al volume, ha spiegato chiaramente come il suo interesse per l’argomento gli sia giunto ascoltando le storie di giovani studenti fuorisede, spesso provenienti da luoghi che gli ricordavano l’Amiata, sua terra d’origine. Oltre ai dati ottenuti dall’analisi del questionario e alle interviste fatte a persone di rilievo di Aragona e Favara, nel volume sono stati inseriti altri elementi che arricchiscono la ricerca, come le foto di Peppe Cumbo e Giuseppe Bennica, e la rilettura della leggenda delle Maccalube e del mito del “gallo d’oro” fatta da Maurizio Bettini, Ordinario Emerito dell’Università di Sienae fondatore e direttore del centro AMA (Centro sull’Antropologia del Mondo Antico).

Maurizio Boldrini e Manuela Ballo

Insomma, Così vicini, così lontani ha lo scopo di stimolare le persone ad una riflessione che non riguarda solo l’aspetto più specifico dei due paesi presi in esame nella ricerca, ma che si riallaccia anche ad un discorso più generale sul rapporto tra la Sicilia e l’Italia: così vicini per gli italiani che amano la nostra terra, così lontani invece per le istituzioni e la politica, che avrebbero bisogno di un decisivo cambio di rotta nel quale i giovani ancora continuano a sperare.

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