di Marialaura Baldino
Numerosi riconoscimenti internazionali, venticinque libri tradotti in 42 lingue con più di 75 milioni di copie vendute. Isabel Allende, la scrittrice che da decenni domina il mondo della narrativa mondiale, questo martedì festeggerà i suoi 80 anni.
“Non esagero quando dico che sono femminista dal tempo dell’asilo”, ha scritto in “Donne dell’anima mia”, dove partendo dalla sua infanzia, ripercorre la sua linea della vita e le ragioni che l’hanno spinta a diventare la mente brillante e la fantastica scrittrice che noi tutti oggi conosciamo.
Nata a Lima nel 1942, in una realtà governata da una rigida struttura patriarcale, da giovanissima sviluppa una grande capacità di immaginazione e inventiva, creando con la mente luoghi, personaggi e accadimenti che nel tempo sono diventati i protagonisti dei suoi più celebri romanzi. Come la casa del nonno materno, luogo inserito nel suo primo libro “La casa degli spiriti”, dove ha abitato dopo essersi trasferita dal Perù al Cile con la madre e i fratelli, grazie anche all’intervento dello zio, il poi presidente Salvador Allende. L’opera, pubblicata nel 1982, basata su una lettera che la scrittrice ha indirizzato al nonno, è diventata poi pellicola cinematografica nel 1993 con protagonisti Meryl Streep e Jeremy Irons.
Lascia il Cile per trasferirsi molte volte prima in Bolivia, poi in Europa e in seguito in Libano, a causa del lavoro come diplomatico del padre. Nel ’59 fa ritorno in Cile, convolando a nozze tre anni dopo con Michael Frías, e dedicandosi alla scrittura giornalistica. Emergono in questo periodo la sua acutezza e la sua spiccata intelligenza editoriale, soprattutto attraverso la rubrica nella rivista cilena “Paula”.
Quando l’11 settembre del 1973 il Cile subisce un Colpo di Stato da parte di Pinochet decide di trasferirsi in Venezuela, a Caracas, nel 1975 dove vi resta fino al 1988. Dopo il divorzio da Frias, si è poi stabilita definitivamente negli Stati Uniti, dove ha incontrato il suo secondo marito William Gordon. È proprio questo il periodo con più attività della scrittrice, dove ha dato forma al suo particolare stile narrativo, unendo strutture di stile giornalistico ad un magico realismo. Attraverso metafore ma anche descrizioni brutali ha lasciato emergere il suo senso di responsabilità politica, l’attenzione alla Storia e alle storie, la sua vena romantica e la bellezza della sua immaginazione, insieme alla sua tagliente lucidità e ad uno spiccato senso dell’umorismo.
Classificato dal mondo letterario come “Post-Boom”, il suo stile viene definito da alcuni critici come appartenente alla “Novisma Literatura”, la corrente letteraria latino-americana che prende vita dal modernismo, caratterizzata dall’approfondimento delle tematiche politiche, storiche e culturali, trattati però attraverso una prosa e una semantica semplice, per tutti.
Spicca in tutte le sue opere un tratto autobiografico, ma come lei stessa le definisce sono “memorias, collezioni di ricordi più vicine alla finzione che alla realtà”. Nel lungo elenco delle pubblicazioni, tra i più conosciuti a livello mondiale ci sono “D’amore e ombra” (1984), “Eva luna” (1987), “Il piano infinito” (1991), “La figlia della fortuna” (1998), “Ritratto in Seppia” (2000), “Il mio paese inventato” (2003) e “L’isola sotto il mare” del 2009. Nel 2007 è stata insignita della Laurea honoris causa in Lingue e Letterature moderne euroamericane presso l’Università di Trento, vincendo, nel 2010 il Premio Nazionale Cileno per la Letteratura; il riconoscimento letterario alla carriera che viene assegnato ad un autore cileno per la qualità delle sue opere.
In tempi recenti, la sua produzione ha per poco cambiato direzione; la Allende ha infatti dedicato la sua penna al magico ed emozionante mondo della narrativa per bambini, producendo una trilogia per ragazzi dedicata ai nipoti dai titoli: “La città delle bestie”, “Il regno del drago d’oro” e “La foresta dei pigmei”
Tra le tante curiosità e gli insights che circolano sul modus scribendi dell’autrice emerge quella particolare sulla data di inizio di ogni sua produzione. È infatti accertato che ogni nuovo libro riporta come data di nascita sempre l’8 gennaio. Una data molto cara all’autrice essendo il giorno in cui ha scritto la lettera al nonno morente, che è poi divenuta la bozza de “La casa degli spiriti”.
Da più di quarant’anni Isabel Allende chiama a sé i lettori dell’America Latina e del mondo, raccontando storie di donne, narrando vere esperienze di vita, intrecciandole con elementi storici e mitologici. Una scrittrice ribelle, che ha donato al suo pubblico un senso da dare al disordine degli eventi mondiali e comprensione ai traumi della vita che ella stessa ha subito. Come l’abbandono del padre Tomas Allende, l’esperienza dell’esilio, la morte della figlia Paula per una malattia rara, poi quella dell’amata madre e di William Gordon dal quale si separa nel 2015.
Una figura femminile forte, indipendente, carismatica che attraverso la sua creatività, non solo ha caratterizzato il mondo della narrativa mondiale, ma attraverso le sue opere, ha donato forza e vigore alle voci delle donne di tutto il mondo, rendendo reale quel magnifico mondo dell’immaginazione dove tutto è possibile e dove non ci sono confini.
Buon Compleanno Isabel!