In occasione del Bloomsday, giornata che ogni 16 giugno commemora la figura di James Joyce, anche New York celebrerà lo scrittore irlandese e il suo capolavoro Ulisse con una mostra alla Morgan Library. L’evento raccoglierà tutto il materiale che ruota attorno alla composizione dell’opera, considerata come una delle più emblematiche del ventesimo secolo.
“One Hundred Years of James Joyce’s Ulysses”, questo il nome dell’evento, si terrà nella celeberrima biblioteca e museo di New York dal 3 giugno al 2 ottobre e metterà al centro l’inventiva dello scrittore irlandese, ormai icona mondiale. La mostra, come sottolineato dal direttore Colin B. Bailey, si avvarrà dei contributi della James Joyce Collection, della University at Buffalo e della State University of New York. La mostra offrirà inoltre l’occasione per rendere omaggio a Sean e Mary Kelly, collezionisti che nel 2018 hanno donato alla Morgan la loro preziosa collezione contenente oltre 400 opere di Joyce tra manoscritti, corrispondenza e alcune prime edizioni firmate.
“One Hundred Years of James Joyce’s Ulysses” sarà divisa nelle sezioni creazione, pubblicazione e reazioni, le quali metteranno in luce le figure chiave e il vissuto dello scrittore, l’ambiente familiare e le razioni della critica. Un posto speciale verrà riservato a Nora Barnacle, compagna di Joyce per tutta la vita. Il 16 giugno, giornata del Bloomsday, che prende il nome proprio dal protagonista del romanzo, è tra l’altro il giorno in cui Joyce incontrò la Barnacle per la prima volta. La festività rievoca gli eventi narrati nell’Ulisse nella medesima data del 1904 a Dublino.
La mostra si pone come un’occasione unica per visionare i manoscritti originali, tra cui la prima e ultima pagina dell’opera, bozze di stampa con correzioni apportate a mano, oggetti personali dello scrittore come il suo bastone e i suoi occhiali, una foto di famiglia e una lettera scritta da Joyce stesso a Barnacle. Il manifesto della mostra è uno scatto di Joyce realizzato dalla famosa fotografa americana Berenice Abbott, che mostra l’intellettuale seduto con le gambe accavallate.