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Arriva il nuovo libro di vignette di Altan "Trentatrè" dedicato al rapporto degli italiani con la salute

Dal primo giugno sarà disponibile in tutte le librerie il nuovo libro di Altan dal titolo Trentatrè dedicato a uno dei temi dell'attualità che più ci stanno a cuore, quello della salute

Arriva il nuovo libro di vignette di Altan "Trentatrè" dedicato al rapporto degli italiani con la salute
In foto, la copertina di Trentatrè di Altan
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31 Maggio 2022 - 19.52


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Edito da Gallucci, Trentatrè è il nuovo libro di Altan che ritorna nelle librerie, con una carrellata di vignette indimenticabili. La sua satira, dopo due anni di emergenza sanitaria, indaga il rapporto che noi italiani abbiamo con dottori e malattie, medicine e ospedali, vaccini e mascherine: un po’ ipocondriaci, ma anche pronti ad autoassolverci di fronte ai soliti “stravizi” tra cibo e sigarette, incoscienti o al contrario troppo ligi, creduloni o iperscettici, in attesa di un miracolo o completamente sfiduciati, eccoci qui con tutte le nostre debolezze.  

Tra battute graffianti, lampi di genialità e il suo riconoscibilissimo segno lo scrittore dà l’ennesima prova della sua straordinaria capacità di raccontare chi siamo, di fare una fotografia e al contempo una sintesi del popolo italiano.

Nel libro, diviso in 8 agili capitoli, l’autore analizza l’approccio del Paese alla medicina, uno dei tanti ambiti in cui il Covid ha lasciato segni evidenti. “Hanno scoperto il siero per ringiovanire! Oddio: tutto da capo”, scrive e disegna l’autore, strappandoci un sorriso amaro e poi ci mette davanti l’ennesima verità, lasciando dire a uno dei suoi protagonisti: “Ho fiducia, andrà tutto così così”.

Sono tanti i temi che vengono affrontati: da come ci trasformiamo quando da “sani” diventiamo “pazienti” alla divulgazione scientifica, dagli ospedali malridotti alla ricerca scientifica, e poi le nuove malattie e quelle già note, la vecchiaia e la fine inevitabile che riguarda ognuno di noi. Di fronte allo sbilanciamento e all’assenza di razionalità, alle polemiche, alla divisione in tifoserie, ai comportamenti a volte assurdi e tragicomici che hanno caratterizzato questa ultima parte della nostra vita.

Nei personaggi di Altan noi italiani ci mostriamo per ciò che siamo: malridotti, ma ancora in piedi, storditi dal fiume di parole e numeri quotidiani di virologi ed esperti, impauriti dall’idea di morire, sempre fragili e in perenne crisi economica ed esistenziale. Ci somigliano così tanto da sembrare la nostra copia e questo un po’ ci disturba perché ci svela come siamo diventati senza rendercene conto. Lo fa attraverso la graffiante ironia che da sempre lo contraddistingue e il disincanto poetico presente nelle sue tavole.

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