Si conclude il premio letterario italiano più significativo, anche perché incide davvero nelle copie vendute: lo Strega. Con diretta su Rai3.
Proclama il vincitore Sandro Veronesi, come vuole la prassi, ovvero chi ha conquistato lo Strega nell’edizione precedente. 589 i votanti sui 660 che ne avevano diritto, quindi l’89% circa. Il premio è andato a Emanuele Trevi, che era in testa nelle votazioni della cinquina finalista.
La classifica finale
Emanuele Trevi, Due Vite (Neri Pozza), 187 voti
Donatella di Pietrantonio, Borgo sud (Einaudi), 135 voti
Edith Bruck, Il pane perduto (La Nave di Teseo), 123 voti
Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani), 78 voti
Andrea Bajani, Il libro delle case (Feltrinelli) 66 voti
Conduce la serata Geppi Cucciari nel Ninfeo di Villa Giulia a Roma, sede del Museo etrusco. Sempre spigliata, contenendo la verve e le battute dato il contesto la comica ha tenuto i toni sul colloquiale e leggero. Intervista ognuna e ognuno dei cinque autori. Geppi esorta Donatella Di Pietrantonio a mostrare il palmo della mano. La scrittrice lo mostra: “Ddl Zan”.
Edith Bruck: annota come sia importante raccontare la Shoah, la si racconta spesso male, dice a Geppi Cucciari. E dice: quanto è successo non è mai passato e non passerà mai, importante è raccontare, nelle scuole racconto per loro, non per la mia storia, sono ripagata pienamente dai ragazzi.
Simpatico, forse un po’ effetto pubblicità, il trasmettere i pareri di bambini intervistati sui libri, ovvero dicono di cosa parla il libro giudicando sulla copertina, immaginano l’età dell’autrice o dell’autore, che persona è.
Stasera finale Premio Strega 2021: donne in maggioranza tra i finalisti